giovedì

Addirittura l'arresto!

Vi ricordate degli ultimi giorni del governo Prodi?
Vi ricordate quando il 14 gennaio 2008 il G.I.P. del Tribunale di S.M. Capua Vetere dispose la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di ALESSANDRINA LONARDO?

Nell’imputazione riportata nell’ordinanza la Lonardo era accusata nella sua qualità di Presidente del consiglio regionale della Campania, insieme al marito Clemente Mastella (segretario nazionale dell’UDEUR e Ministro della Giustizia del governo Prodi) e con mezzo UDEUR campano, di tentata concussione.

Le circostanze sono quelle che spesso si immaginano.
Si impongono politicamente scelte ai vertici delle fortezze. Primari, dirigenti sanitari e via discorrendo.
Il solito esercizio di potere.
E’ così che funziona!
Si apre la crisi di governo.
Da destra e da sinistra si alzano cori contro la magistratura.

Addirittura l’arresto!

Sarà qualche magistrato in cerca di notorietà.
Poi è storia nota.
Il ricatto di Mastella e la caduta del governo.

In tutti resta però l’idea che forse il G.I.P. ha esagerato. “Tanto alla fine la assolveranno!”

14 giorni di arresti domiciliari ad un indagato di una inchiesta come tante, se non fosse per il rilievo dei personaggi coinvolti.

E’ solo la scoperta di una piccola tessera di un sistema ormai storico italiano.
Una consuetudine che coinvolge chi esercita il potere. Avvenimenti, quelli contestati, che non appaiono più come una deviazione del potere - come spiegato in quei giorni più volte da tutti – ma come la sua forma più naturale del suo svolgimento.

Un “sistema” che gode della benevola accettazione da parte della classe dirigente e di rassegnata assuefazione da parte delle classi sottostanti.
I risvolti politici, la nuova campagna elettorale con i suoi colpi di scena, e la volontà politica trasversale, cancellano ogni strascico giudiziario della vicenda.
Addirittura l’arresto!

Alessandrina Lonardo è di nuovo libera e presenta immediato ricorso contro la misura cautelare subita, non ravvisando i presupposti per tale umiliazione.

La Corte Suprema di Cassazione rigetta il ricorso, confermando l’esistenza all’epoca dell’ordinanza delle esigenze cautelari, poiché previste per il reato contestato e perché necessarie per l’effettuazione di ulteriori investigazioni al fine di evitare anche il pericolo di condotte recidivanti.

Insomma nessun desiderio di protagonismo da parte del G.I.P. ma solo l’esigenza di riaffermare che la legge è uguale per tutti.
Questo però non lo dice nessuno.
Deputati, senatori, intellettuali e giornalisti vadano a leggere la sentenza per capire chi ha sbagliato.
Addirittura l’arresto!

mercoledì

A' calata du friscu

Tattica: minacciare di usare la bomba atomica per ottenere comunque dopo la trattativa, una fila di armamenti sul confine per divenire inattaccabile. Chiedere 100 per ottenere 50.

Così Berlusconi, con il decreto sicurezza farcito di leggi ad personam su cui può anche ritrattare a patto però di far passare il lodo Alfano.

Il PD minaccia di far saltare il dialogo(quale???).
Poi ci ripensa, anzi no, forse, poi vediamo ma non chiudiamo le porte, anzi lasciamole aperte che fa caldo, troppo caldo.
Possiamo riparlarne.
Non crediamo alla politica dell’anti-berlusconismo.
Non ci lasciamo trascinare nella trappola che ci vuole tendere.
Poi ora, ad agosto, ci sono le ferie…

Per il PD Berlusconi può anche modificare la Costituzione.
Può non ottemperare alle condanne inflitte dalla comunità europea in fatto di frequenze televisive.
Può non essere ritenuto ineleggibile per il conflitto di interessi.
Può non essere colpevole per aver distrutto per la propria convenienza l’ordinamento Giudiziario con il fine di costruirsi uno scudo contro gli strumenti che in un paese democratico servono a rendere tutti i cittadini uguali davanti alla Legge.
Può mentire anche sui reati dei pericolosi mafiosi.
Può, dopo aver fatto scappare gli investitori francesi interessati all’Alitalia, promuovere una cordata di imprenditori per rilevare la compagnia di bandiera, ma a patto che i debiti e gli esuberi restino a carico dello Stato.

Il Pd riflette. Aspetta.
Ci sono le vacanze. Forse ad Ottobre.

Nel frattempo il disegno del premier si compone in ogni sua parte, perfino pagando il debito alla Lega, con il federalismo, in modo da far esplodere la questione meridionale e di fatto tagliando il paese in due.

I vertici del Pd riflettono sull’opportunità di tornare a dialogare, come se Berlusconi avesse il bisogno del dialogo per continuare a fare quello che sta facendo, cioè i suoi comodi.

I vertici del Pd non accettano però che qualcuno possa non condividere la loro linea “dura” d’opposizione e disgregano il patto con l’IDV.
Non avrebbero voluto certo, ma con l’afa estiva… poi hai visto com’era sudato Di Pietro in TV?

Comunque ancora si può fare.
In qualunque paese civile l’opposizione avrebbe urlato, lottato e manifestato la propria indignazione, raccogliendo le proteste che arrivano da ogni parte del paese.
Si sarebbero riempite le piazze.
No, ma adesso fa caldo, in piazza sotto il sole senza l’aria condizionata…
Si potrebbe tentare una mediazione, col fresco però, quando i ragazzi tornano a scuola ed al judo e non si suda con la cravatta.

Insomma, se un bel giorno d’agosto, il vostro vicino di casa, irrompesse dentro casa vostra con un’ascia e distruggesse tutto sotto i vostri occhi, avreste la capacità di non intervenire, di lasciarlo fare e di pensare mentre tutto ciò accade “ma forse poi rimetterà tutto a posto, e comunque a ottobre gli citofono e lo insulto!”?

Se la risposta è SI, vi meritate un tessera del PD.
Se la risposta e NO, allora siete uno di quelli che si interrogano sulla circostanza che in questo paese un pessimo governante per essere “attaccato” che cazzo deve arrivare a fare, stuprarvi la moglie?


Certo se anche quest’ultima, vi sembra ancora plausibile, allora siete Walter Veltroni, seduto in canottiera e calzoncini a rinfrescarvi, sgomenti all’idea del rientro, sperando comunque in un dialogo.


lunedì

Pari e Patta.

Il simpatico duo Berlusconi-Tremonti avvia la manovra economica facendo approvare la finanziaria in venti minuti netti.

Tagli ovunque.

Le risorse agli Enti locali dimezzate, riduzione di fondi alla Sanità, Istruzione e Giustizia.

Non arrivano più soldi per acquistare le divise della polizia e fare il carburante alle volanti.
Il peso della manovra graverà sempre più sulle spalle dei lavoratori dipendenti.


Questa è la tattica. Scontentare qualcuno si deve.

Tremonti già in campagna elettorale preannunciava un periodo di recessione e le manovre che avrebbero richiesto sacrifici agli italiani.

Siamo in crisi.

I lavoratori di ogni settore dell’economia sono pronti alla mobilitazione. Le misure anti-evasione vengono alleggerite se non cancellate del tutto.

Si maschera perfino la censura e l’annientamento delle capacità di indagine giudiziaria con la falsa scusa del risparmio sui costi delle intercettazioni telefoniche.

Lacrime e sangue. Occorrono sacrifici.

Eppure il governo non rinnega gli amici ed è pronto ad onorare i propri debiti.

Parte così l’acquisto di quattro aerei telecomandati con armi laser MQ-9 Reaper.

L’Italia verserà 330 milioni di dollari agli Stati Uniti.

Grazie.
Prego.

Il motivo lo spiega un documento del pentagono: “questo programma aumenterà la capacità dell’Italia di contribuire alle future operazioni antiterrorismo che gli USA potrebbero intraprendere”.

In buona sostanza il nostro paese acquista quattro velivoli super tecnologici dagli Stati Uniti per usarli quando gli Stati Uniti lo richiederanno per l’uso che gli Stati Uniti imporranno.


Non bastava quindi ospitarli nelle basi USA italiane.
No, occorreva pagare 330 milioni di dollari!

Sembra più il pagamento di un debito.

Grazie.
Prego.

Flashback:
Nel 2001 un inchiesta parte da Milano, arriva a Los Angeles attraversando Londra, Hong Kong, Zurigo, Malta e Montecarlo. Il percorso che compiono i diritti televisivi e cinematografici Mediaset.

All’epoca dei fatti messi sotto osservazione dalla magistratura Mediaset stava per quotarsi in borsa.
Si segue il filo.

Un percorso assai vorticoso.

Ad ogni passaggio, da una società all’altra, il prezzo del “bene” aumenta a dismisura senza una spiegazione commerciale, venendo gonfiato ad arte.

Il sospetto è che questi immensi margini nascondano possibili fondi neri e che questo rialzo dei prezzi aumenti il valore dei beni di proprietà dell’acquirente finale falsandone i valori di bilancio.

Lungo questo tortuoso iter di società estere che seguono i diritti, secondo i PM, ci sarebbero tutte società legate a Berlusconi.

Il solito gioco delle scatole cinesi.

Nel 2006 a Los Angeles il sostituto procuratore distrettuale Gonzales manda la polizia Federale a perquisire la sede della Wiltshire Trading dove lavora Farouk Mohamed Agrama, che secondo i magistrati sarebbe un socio occulto di Berlusconi.

Vengono sequestrati computer e parte dell’archivio della società da cui partono i giri di vendite alle società fantasma.

Agrama chiede quindi l’impugnazione della perquisizione.

La procura di Los Angeles si dice tranquilla sulla regolarità delle indagini svolte.

Nel dicembre del 2006 Berlusconi vola negli Stati Uniti per un intervento chirurgico.

Il 1° febbraio 2007 il giudice di Los Angeles (nomina politica) annulla la perquisizione negli uffici di Agrama accogliendone il ricorso e restituisce tutti i documenti che ricostruivano le strade che percorrevano i diritti cinematografici acquistati da Mediaset.

Un altro processo che evapora prima di arrivare alla sentenza.
Grazie.
Prego.



martedì

"Ecco la cupola". L'ultimo affondo di De Magistris


Di Antonio Massari(Giornalista)da La Stampa del 9 agosto 2008


Il pm chiude l’inchiesta “Toghe lucane”.

Tra i 33 indagati politici e carabinieri.

Una cupola giudiziaria.

«Condizionavano le pubbliche amministrazioni e interferivano sull’Ordine giudiziario, sul Csm e sul ministero».

Il pm di Catanzaro Luigi De Magistris, punito e trasferito dal Csm, chiude l’inchiesta «Toghe Lucane» con un lungo elenco di indagati – ben 33 – e pesanti accuse alla magistratura.

E’ il suo ultimo atto da pubblico ministero prima di trasferirsi a Napoli con funzioni di giudice.

Tra gli indagati figurano 8 magistrati, quattro ufficiali dei carabinieri, un senatore, un presidente di Regione e tre sindaci.Indagati anche l’ex questore, Vincenzo Mauro, e l’ex capo della squadra mobile, Luisa Fasano.

Nelle aule di giustizia, a Potenza, si oscilla tra la corruzione e la «cartomanzia giudiziaria» (la pm Claudia De Luca, per 65 volte, chiama l’899 di un cartomante con il telefono di servizio).

Spuntano complotti tra vertici dei carabinieri (i generali Cetola e Garelli, comandante interregionale e comandante della Basilicata) e toghe (il sostituto pg Bonomi) per danneggiare altri magistrati (i pm Woodcock e Montemurro, i gip Iannuzzi e Pavese).

Il «sodalizio», scrive De Magistris, era «composto da politici, avvocati, imprenditori e faccendieri che avevano necessità di interventi illeciti per il condizionamento dell’attività giudiziaria.

I pubblici ufficiali asservivano la loro funzione, ricevendo utilità varie, inclusi incarichi in ruoli di vertice all’interno dell’ordine giudiziario o nella commissione antimafia».

Al centro delle vicende un vorticoso giro di soldi.

Milioni di finanziamenti pubblici vengono dirottati sul complesso turistico Marinagri.

Ubicato in una zona ad alto rischio idrogeologico, potrebbe essere spazzato via da un’alluvione.Ma non importa: i finanziamenti devono passare ugualmente.

La magistratura lucana, allertata sull’operazione archivia.

Le indagini sono condotte dalla pm di Matera, Claudia Morelli (indagata).

Intanto, il pm napoletano, scopre che Giuseppe Chieco, capo della procura di Matera, era interessato all’acquisto d’un appartamento nel villaggio turistico.

Scopre che il senatore Filippo Bubbico (Pd), ex governatore lucano, spinge perché il progetto passi.

Indaga anche sul Presidente della Regione, Vito De Filippo (Pd), su un alto funzionario del ministero (Massimo Goti), sull’ex moglie di Marco Follini, Elisabetta Spitz, e sui passaggi che portano all’approvazione di progetto e finanziamento.

Altri esempi. Iside Granese, Presidente del Tribunale di Matera, ottiene dalla banca Popolare del materano un mutuo di 620 mila euro al tre per cento d’interessi.

Per la banca sembra un’operazione in perdita.

Ma la Granese firma una sentenza di fallimento che avvantaggerebbe due esponenti della banca.In queste 516 pagine scorre una storia ultraventennale: indagando sulla magistratura lucana, de Magistris, scopre novità su tre casi irrisolti: la scomparsa di Elisa Claps e due duplici omicidi.

Novità trasmesse alla procura di Salerno.