tag:blogger.com,1999:blog-6713808646845969682.post5314658318321967379..comments2023-06-06T10:49:27.391+02:00Comments on stostretto di e. d. s.: L'anonima giustizia.Unknownnoreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-6713808646845969682.post-10016513676569069142009-03-10T23:49:00.000+01:002009-03-10T23:49:00.000+01:00Nel leggere questo post, e particolarmente un pass...Nel leggere questo post, e particolarmente un passo della “lettera”, c’è stato un nome che mi ha riportato indietro al 19 aprile del 1989, quando un noto e potente politico regionale mi convocò a Messina presso la sua segreteria (come nei film di mafia, solo che era vero), e mi buttò sul tavolo in un bustone giallo semi aperto i “santini” di un altrettanto noto politico europeo siciliano poi ucciso dalla mafia. Da ingenuo idealista e soprattutto credulone nei cosiddetti valori dello Stato, a cominciare dalla tanto blasonata magistratura, presi quei “santini” e li buttai in un cestino della spazzatura, anzi lo dissi pure a tutti. Il risultato se lo volete vedere è sul mio sito.<BR/><BR/>Non mi stupisce quindi che anche un Magistrato, come si suppone nel post in questione, debba ricorrere alla lettera anonima, perché una cosa ho imparato per certa in circa 16 anni (e ancora purtroppo non è finita) che per combattere la mafia ci si deve rivolgere allo Stato, ma quando è lo Stato, le sue Istituzioni (la politica è ormai conclamato) che sanno quanto meno di cultura mafiosa, a chi ci si rivolge? E quindi, stringendo i denti, o si rinuncia e ci si arrende, oppure si va via, o ancora si prova a resistere, ma ben sapendo che ogni persona che hai davanti, fosse anche un Giudice o tanti Giudici, possono essere allineati alla nota politica mafiosa di questa nazione ed in particolare di questa regione o anche solo di questa provincia messinese nella quale notoriamente la mafia si “sbianca”.<BR/><BR/>Quando tanti anni addietro andavo a Palermo per lavoro, passava all’andata davanti alla casa di un noto magistrato ed al ritorno dietro, perché ero obbligato dal sistema viario, e vedevo questa persona, che per uscire di casa o rientrarvi, doveva sempre essere scortato al punto che si bloccava il traffico per tenere lontane persino le autovetture che passavano in quel momento. Poi sappiamo che non è servito purtroppo neanche questo, la mafia l’ho uccise. Allora mi dicevo sempre che dovevo avere nella vita almeno un decimo della forza d’animo di quell’uomo. Oggi invece, quando ho un qualsiasi esponente delle Istituzioni davanti, mi chiedo sempre se per caso non è un “allineato” e lo guardo e lo scruto e lo ascolto, persino sto attento come si muove ed i gesti che compie. Come qualche mese addietro, quando è entrato in aula un certo noto avvocato messinese ed anche politico, che subito il pm è andato a salutarlo, il giudice gli ha fatto cenno con la mano schiacciandogli l’occhiolino. Il mio legale, che non è di Messina, si girò verso di me quasi tra il terrorizzato e l’inorridito, ma io che ormai sono un quasi un “veterano” dell’ostentato “potere” politico-istituzionale, gli feci un sorriso per tranquillizzarlo ed avvicinandomi gli dissi che in calabria saranno ndranghetisti, ma come sappiamo essere ostentatamente “arroganti” noi siciliani, non lo può capire chi viene da fuori, fosse anche appena da dopo lo stretto.<BR/><BR/>Che brutta storia quella raccontata in questo post. Si muore perché si rimane soli, si muore perché si entra anche involontariamente in un giro molto più grande di noi. E non ci facciamo illusioni, e non ci facciamo illudere dagli "ambulanti di chiacchiere mediatiche", siamo visibilmente tornati indietro ai tempi di “navarra”, con una mafia, come allora, che non si capisce tra chi comincia e a chi finisce.Addusohttps://www.blogger.com/profile/08791861712257003250noreply@blogger.com