
Vorrei fare gli auguri di buon anno a tutti. A tutti, tutti però.
A quelli che sperano di stare meglio in salute, tra corsie d’ospedali ed esami di laboratorio;
A quelli che piangono chi non c’è più, tra una foto in cornice e fiori da comprare;
A quelli che aspettano giustizia, tra ricorsi bollati e muta disperazione;
A quelli che non hanno più niente, tra preghiere e lacrime salate;
A quelli che della vita conoscono solo i soprusi, tra la rassegnazione e la rabbia da ingoiare;
Auguri per il nuovo anno, tra brindisi e scintillii, tra guerre e sangue che cola, tra solitudine ed ingiustizia. Auguri. Ma da festeggiare in fondo c’è veramente poco.
A quelli che sperano di stare meglio in salute, tra corsie d’ospedali ed esami di laboratorio;
A quelli che piangono chi non c’è più, tra una foto in cornice e fiori da comprare;
A quelli che aspettano giustizia, tra ricorsi bollati e muta disperazione;
A quelli che non hanno più niente, tra preghiere e lacrime salate;
A quelli che della vita conoscono solo i soprusi, tra la rassegnazione e la rabbia da ingoiare;
Auguri per il nuovo anno, tra brindisi e scintillii, tra guerre e sangue che cola, tra solitudine ed ingiustizia. Auguri. Ma da festeggiare in fondo c’è veramente poco.