sabato

Senza un senso. L'olfatto.

Non sento più la puzza e quel che è peggio non sento più i profumi.
Sarà per colpa di quel vizio di espellere il fumo dal naso. 
A 16 anni mi sembrava da uomini veri poi ho continuato a farlo per abitudine senza neanche più pensarci.
Ora non so qual è l’unità di misura del fumo ma credo che dalle mie narici parecchie “vagonate” di fumo siano passato fino a necrotizzare l’epitelio olfattivo.

Anosmia. Così si chiama la patologia di chi è senza olfatto. Normalmente capita per un trauma e spesso si accompagna ad una riduzione del gusto.
I miei recettori olfattivi sono andati evidentemente in tilt ma non per un incidente o per l’uso eccessivo ma per stanchezza e delusione. 
Per troppo tempo sono stati tratti in inganno da ciò che ai miei occhi si presentava come un fiore profumato ed invece puzzava di merda.
Visioni celesti che promettevano l’esaltazione dei sensi si manifestavano come mediocri travestimenti di nauseabonde cloache. 
Come trafficanti di sostanze stupefacenti hanno iniziato a trattarmi da cane antidroga usando mille trucchi per eludere ed illudere il mio senso.
Si prova una vertigine nel momento in cui ci si accorge della fregatura. 

Adesso che Berlusconi forse sconterà la sua pena dovrei essere felice, provare soddisfazione nell’aver avuto la risposta dalla giustizia di questo paese ed invece no.  
Non ci riesco, perché adesso ho la certezza di essere affetto dalla patologia di cui ho appena discusso. Si, perché Berlusconi mi si era sempre manifestato come qualcosa che puzzava ed effettivamente il mio olfatto non mi tradiva. I miei cinque sensi erano perfettamente concordi nella valutazione negativa. 
Il problema nasce adesso, perché ciò che resta si manifesta come parte di una distesa di gigli profumati o un bouquet di anemoni e ranuncoli esalando però lo stesso lezzo di Berlusconi.
La legge Bossi-Fini varata dal governo Berlusconi è ancora in vigore e soltanto le centinaia di morti avvenuti tutti in un giorno dentro casa nostra potevano metterla in discussione e se non fosse intervenuta la Corte Europea dei Diritti Umani a condannarci, staremmo ancora a mitragliare i barconi di migranti per ricacciarli nelle acque internazionali.

Non sento più la puzza e neanche i profumi.
 Tutto mi sembra inodore o meglio senza rilevanza olfattiva. Tutto asettico e sterile come senza utilità. 
Un certo timore mi assale. 
Adesso è facile avvicinarsi a qualcuno credendo che sia come la mia vista prospetta per poi rendermi conto che invece puzza anche lui di merda.
 Ho come la nostalgia di quando le cose mi apparivano chiare e definite, di quando tutti si manifestavano per quello che erano e le deiezioni puzzavano ed i fiori profumavano.

mercoledì

Davide contro Golia ovvero Accorinti contro il Partito Unico


Il Pd non esiste più e qualcuno potrebbe pure dire era ora! 
Il centro sinistra non esiste più o meglio è stato assassinato dai suoi vicerè.
Se il PD messinese attendeva la formazione del governo per trovare le alleanze per le elezioni amministrative ora può ritenersi sollevato da questo noioso contrattempo. 
Non arriverà nessuna disposizione dall’alto. 
Genovese & C. possono tessere liberamente, senza neanche più creare finte facciate, il Partito Unico.
Alfio Caruso da decenni racconta del PUS (Partito Unico Siciliano) il grande e forte gestore del potere nella nostra isola.
Ed allora potrebbe succedere che i nomi che da sempre gestiscono i più numerosi pacchetti di voti si alleino per decidere il nuovo sindaco di Messina ed assistere quindi, ad esempio, a Genovese, Briguglio e D’Alia,  che puntano tutto su un’unica pedina, Felice Calabrò.
Patronati e circoli, club service e quartieri popolari, cooperative e centri di formazione, tutti compatti per il canditato di centro-sinistra-destra-centro.
Tutti contenti, tutti soddisfatti. Vittoria sicura.
A meno che non prevalga il voto di coscienza su quello clientelare.
A meno che i messinesi stufi di una politica fatta di uomini pronti a tutto per amministrare il potere si decidano di votare con il cuore ed il cervello.
Cittadini che non si piegheranno alle regalie ed alle false promesse elevando il loro voto a diritto di scelta.
Potrà capitare quindi che un candidato come Renato Accorinti raccolga grandi consensi nella città che da sempre è stata laboratorio per la creazione e realizzazione del Partito Unico.
La città potrà tornare a sperare di risalire nella classifica della vivibilità e trovare un amministratore onesto e lontano dalle logiche del sottobanco e dei programmi disattesi.
Augurandoci che incoerenti faccendieri e “puri” dell’ultima ora non decidano di mirare sul movimento spontaneo e eterogeneo che sostiene Accorinti in questa corsa contro i giganti del potere, confidiamo che Messina possa trasformarsi, da fucina di esponenti del PU, negazione stessa della politica ed esaltazione del potere, a prima provincia siciliana ripulita da parassiti di palazzo che infossano e narcotizzano interi territori.