venerdì

Buon anno alla disperazione.




Vorrei fare gli auguri di buon anno a tutti. A tutti, tutti però.
A quelli che sperano di stare meglio in salute, tra corsie d’ospedali ed esami di laboratorio;
A quelli che piangono chi non c’è più, tra una foto in cornice e fiori da comprare;
A quelli che aspettano giustizia, tra ricorsi bollati e muta disperazione;
A quelli che non hanno più niente, tra preghiere e lacrime salate;
A quelli che della vita conoscono solo i soprusi, tra la rassegnazione e la rabbia da ingoiare;
Auguri per il nuovo anno, tra brindisi e scintillii, tra guerre e sangue che cola, tra solitudine ed ingiustizia. Auguri. Ma da festeggiare in fondo c’è veramente poco.

lunedì

Riforme con la cupola

Dialogo sulle riforme: al tavolo delle trattative interverranno insieme a Berlusconi anche Matteo Messina Denaro e Totò Riina. E’ giusto che per le riforme intervengano tutte le forze in campo. Oltre ai corruttori anche i mafiosi chiedono di dire la loro sulla prossima legge elettorale.
Il latitante Matteo Messina Denaro darà la sua adesione attraverso i "pizzini" che farà recapitare da qualche parlamentare palermitano vicino agli ambienti di Forza Italia.
Riina invece presenzierà attraverso la teleconferenza e per l’occasione i suoi interventi verranno filmati da una casa di produzione vicino a Forza Italia per la seconda parte de “Il Capo dei Capi”.
Berlusconi con la sua solita modestia dichiara: «Non ho corrotto nessuno, ho solo promesso», non so se posseggo l'autorità per sedermi al tavolo delle trattative. Dell'Utri lo rassicura. Anche i magistrati lo rassicurano, chiedere ad un funzionario pubblico qualcosa in cambio di una promessa è corruzione, quindi ne confermiamo la legittimità.

sabato

Qualcosa in cambio di altro

Io corruttore, no è stata la magistratura a intimidire alcuni senatori.
Questa è la sintesi delle dichiarazioni di Berlusconi di ieri sera.
Il cavaliere dice di aver utilizzato “un metodo maieutico socratico, usando parole di estrema correttezza, facendo ciò che un politico deve sempre cercare di fare: convincere gli altri". Offrire qualcosa in cambio di altro.
Del resto se Berlusconi parlava di spallata al governo doveva avere le sue ragioni e certezze. Se non fossero intervenuti i magistrati a guastargli la festa lui ci sarebbe riuscito.
Sempre queste toghe rosse. L’ennesimo stravolgimento della verità.
Lui, ci sarebbe riuscito a far cadere il governo, grazie anche ai vertici della Rai, ma sono riusciti a scoprire le sue pedine. Le indagini di polizia giudiziaria avviate al fine di ricostruire una vicenda che presupponeva l’accertamento del reato di corruzione (offrire qualcosa in cambio di altro). Ma tutto questo secondo Berlusconi non è un accertamento della verità che per altro è obbligatoria in questo paese per i reati penali. “Qualcuno di questi senatori è stato pedinato, filmato mentre veniva a casa del capo dell'opposizione. Qualcuno di questi senatori è stato interrogato e intimorito dai pubblici ministeri con interrogatori durati anche 8 ore.”
Berlusconi le è andata male. Capita. E’ stato scoperto, se ne faccia una ragione.
Le conviene a questo punto usare con Mastella “un metodo maieutico socratico usando parole di estrema correttezza” offrendo qualcosa in cambio di un trasferimento dei procedimenti a suo carico. Questo si può fare.

venerdì

Sciopero e coltelli

Lo sciopero degli autotrasportatori. Contrari o a favore?
Se qualcuno si schiera con camionisti e padroncini, può passare per uno che vuole l’Italia in ginocchio per uno sciopero che non garantisce nemmeno i servizi indispensabili.
Se qualcun altro lo attacca, per gli effetti devastanti avuti appunto sulla nazione e sull’economia, può essere tacciato come chi è contro i diritti dei lavoratori che protestano.
Ma non sarebbe meglio fare una attenta analisi dei motivi che hanno provocato lo sciopero e le violente ripercussioni che questo ha avuto sul paese?
Dal 2002 al 2007 (solo cinque anni) il prezzo alla pompa del gasolio è aumentato dell’85% .
Sempre per la logica del profitto (la stessa che non permette ad una acciaieria di Torino che deve chiudere di fare gli adeguamenti di sicurezza) molto spesso si ricorre all’impiego di extracomunitari nel settore dei trasporti, sottopagati e sfruttati a scapito della sicurezza. La sicurezza ovviamente non si riduce perché a condurre un autotreno è un rumeno e non uno di Viterbo, ma perché il rumeno viene fatto lavorare per molte più ore, per meno soldi, e se non va bene si manda a casa.
Argomenti validissimi per uno sciopero.
In Italia è da anni che si persegue (solo come impegno propagandistico) la politica della riduzione del trasporto su gommato a favore del treno e delle vie del mare. Mai fatto. Tant’è che se per tre giorni (solo tre) i camionisti si fermano la nazione è in ginocchio. Lo sciopero è un diritto, ma va regolamentato. Ma se parliamo di diritti è giusto anche dire che è un diritto non aderirvi, piuttosto che essere costretti a fermarsi per minacce e danneggiamenti. Certo è, che anche nelle fabbriche durante gli scioperi qualche operaio veniva bloccato ai cancelli dai manifestanti.
Ma la cosa più grave credo sia un’altra. Il Governo dinanzi ad una situazione che qualcuno ha voluto paragonare a quella cilena, è stato costretto a trattare. Prodi da Lisbona fa sapere che il governo ha ristabilito la sua autorità”, suscitando ovviamente l’ilarità degli altri membri del parlamento europeo. Il problema credo sia un altro, ben sottolineato dal prof. Ugo Ruffolo.
“Quando a scioperare sono i minatori fuori dal luogo di lavoro o i ricercatori di qualche laboratorio scientifico che studia la cura ai tumori non se ne accorge nessuno” ha sottolineato Ruffolo durante un intervista.
Bene, allora o concediamo a tutti i lavoratori la stessa forza o non permettiamo più che una sola categoria blocchi un intero paese. Altrimenti minatori e ricercatori al prossimo sciopero saranno autorizzati a tagliare le ruote ai camionisti almeno si dovrà anche con loro “ristabilire l’autorità” del governo.

Una sola giustizia

E’ difficile paragonare i drammi, l’atrocità, la feroce sofferenza provata dai familiari di chi muore in modo inspiegabile ed incolpevole. Il dolore è DOLORE. Le lacrime scorrono in modo uguale per tutti. Il vuoto nell’anima assorbe ogni respiro. Non c’è modo di essere diversi nel vivere la perdita di un figlio, un padre o un fratello che viene strappato alla vita mentre compie il suo dovere o esercita un suo diritto.
I morti delle acciaierie di Torino ci fanno paura. Uomini che vanno a lavoro (un lavoro che tra qualche mese sarebbe finito) per mantenere le loro famiglie da operai, perché l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro. Perchè è un loro diritto. E’ un loro diritto lavorare in sicurezza. E’ un diritto non rischiare la vita per guadagnare un sacrosanto salario. Il vescovo ai funerali dice: “la salute non può essere venduta per il lavoro.
Poi c’è il dolore che muta in rabbia. Poi c’è dentro ognuno la voglia di giustizia. Disastro colposo.
Responsabilità. Questa parola viene ripetuta da più parti. Sindacati, governo, familiari e stampa.
Basta, chi è responsabile pagherà. Non tutto era a norma. Un estintore scarico ed un telefono guasto, i sensori non c’erano. Accertare le responsabilità.
Tutto vero e sacrosanto. Ci vuole una maggiore attività di controllo da parte degli organi preposti.
La sicurezza sul lavoro deve essere una priorità. Il lavoro è uno strumento per vivere non per morire.

In Calabria una ragazza di sedici anni ricoverata nel reparto Otorino muore sul tavolo operatorio perché secondo i puntuali ispettori del ministero, i medici non erano preparati. Negli ultimi tre mesi tre morti sospette. Tre inchieste. Ispettori, Nas e ASP, tutti all’opera per accertare le responsabilità.
Nell’ospedale calabrese subito dopo vengono chiusi 13 reparti. Non tutto era a norma. Gravi irregolarità. Gli ospedali sono luoghi di lavoro ed anche di cura. Anche questi cittadini esercitavano un loro diritto quello alla salute. Anche i loro familiari hanno provato l’immenso vuoto di chi assiste inerme al dolore più grande. Anche loro vogliono giustizia. Loro come le migliaia di famiglie che hanno perduto qualcuno per una tubatura guasta, un errore umano, un’attrezzatura mal manutenzionata. Curarsi vuol dire vivere non morire.
In fabbrica (privata)
c’è un amministratore delegato, un responsabile sicurezza e via via tutti coloro i quali avevano un ruolo utile ad impedire quella tragedia, tutti raggiunti da un doveroso avviso di garanzia. Questi pagheranno. Forse poco, ma pagheranno.
In ospedale (pubblico)
c’è un direttore sanitario, un direttore generale, un primario e tanti medici, ma loro non pagheranno. Sicuro.
Azienda ospedaliera, Asl, Regione, Ministero, si scaricheranno la responsabilità a vicenda. E’ la storia della mala sanità. Medici eseguiranno perizie sulle attività di altri medici e tutto si sgonfierà.

Del resto comune denominatore di queste tragedie è proprio l’inefficienza del pubblico. Un operaio dell’acciaieria prima del disastro, chiama al telefono l’asl di Torino per segnalare le gravi irregolarità sui protocolli di sicurezza, ma la risposta dell’organo preposto al controllo della sicurezza sul lavoro risponde: “mi mandi un fax”.
Non si possono paragonare le morti, ma certo si potrebbe pretendere una sola giustizia.

Una soluzione civile


…il duce dei moderati non è felice (…) prima o poi la piuma di un evento imponderabile potrà rovesciare la sorte. Ormai da anni, ne nostro paese la storia si ripete. Vince uno schieramento, poi la gente ne è delusa, per noia, per irrimediabile istinto alla sfiducia per abitudine al lamento. Così il pigro elettore premia un nuovo schieramento che poi disprezzerà e punirà dopo pochi anni. (…)
- Inutilmente cerchiamo di sedurre gli elettori, i telespettatori, i sostenitori, i consumatori (…) li abbiamo abituati alla corruzione, all’ingiustizia, alla mediocrità, ma si sono vendicati: si sono abituati anche al disprezzo.
Esiste una soluzione (…) che potrebbe restituire alla politica un ruolo di arbitrio necessario e stimato: una guerra civile.
Una guerra civile civilmente organizzata, pianificata, controllata e soprattutto sceneggiata con i migliori mezzi della tecnologia e dell’informazione. Una guerra civile di centro.
Si inizierà con l’assassinio di un importante rappresentante del governo da parte di un gruppo terrorista. Questo gruppo terrorista, naturalmente, da noi controllato, sarà formato da persone ampiamente rappresentative di ciò che viene attualmente odiato dai moderati del nostro paese. Uno straniero mediorientale, un anarchico, un omosessuale non stilista, un lavavetri…
(Stefano Benni – LA GRAMMATICA DI DIO – Feltrinelli)

mercoledì

quelli che...

Quelli che sono pacifisti e ripudiano la guerra.
quelli che non tollerano chi servendosi del potere ottiene benefici illegali o immorali
quelli che combattono le ingiustizie, tutte le ingiustizie
quelli che da siciliani odiano i “terzi” che non stanno ne con ne contro la mafia
quelli che si incazzano per le menzogne condite di dati e dette in TV per renderle credibili
quelli che nella dicotomia tra destra e sinistra si schierano per la solidarietà
quelli che sono contro lo sfruttamento e la sopraffazione dell’uomo sull’uomo
quelli che pensano che il reato prescritto sia comunque commesso
quelli che Bruno Vespa ci sta sul cazzo
quelli che non dimenticano
quelli che non si fidano più
quelli che… non sanno che cazzo votare

Il capo dei capi

Si prevede un percorso a tappe ben preciso di un partito-rete(Partito del Popolo della Libertà. ndr):la nascita di un 'comitato costituente', formato da organi dirigenti dei vari partiti in misura proporzionale al loro peso. Poi ci sarà la convocazione dei congressi comunali ai quali avranno diritto di voto gli iscritti ai movimenti che faranno parte del nuovo soggetto politico del centrodestra. Spetterà ai congressi comunali eleggere i delegati che daranno vita al al coordinamento provinciale: quest'organo sceglierà il coordinatore regionale e contribuirà all'elezione di una 'Consulta nazionale' che avrà tre obiettivi: l'approvazione dello Statuto, il varo della Carta dei valori e l'elezione del gruppo dirigente e del leader del 'partito-network'. (S. Berlusconi)
I mafiosi chiamano la propria organizzazione "Cosa Nostra". Sono divisi in "famiglie" e ciascuna famiglia ha un capo, detto "rappresentante", eletto da tutti gli "uomini d'onore", assistito da un vice-capo e uno o più "consiglieri". In ogni famiglia gli uomini d'onore (o "soldati") sono coordinati, a gruppi di dieci, da un "capodecina". Tre famiglie costituiscono un "mandamento" e i capi-mandamento (anch'essi eletti) fanno parte della "Commissione", che è il massimo organismo dirigente di Cosa Nostra. La Commissione prende le decisioni più importanti, risolve i contrasti tra le famiglie, espelle gli uomini inaffidabili, controlla tutti gli omicidi. (T. Buscetta)

lunedì

Sereni di vergognarsi.


Quanti procedimenti a carico di Riina sono ancora in 1° o 2° grado, e quante indagini si stanno ancora svolgendo… eppure su mediaset si manda in onda la fiction “il capo dei capi” che ricostruisce la carriera criminale di Riina, facendone secondo i magistrati di Palermo un eroe negativo. Nessun attacco alla serenità di giudizio.
Quante operazioni investigative e quanti processi ancora da svolgere nei tre gradi di giudizio ci sono in corso su cosa nostra… eppure in tv, sui giornali si continua (per fortuna) a parlare di mafia, dei suoi affiliati e delle sue vittime, e per quest’ultime in questi giorni i familiari anche in tv chiedono un degno riconoscimento. Nessun attacco alla serenità di giudizio.
Il processo che vede Cuffaro imputato di favoreggiamento alla mafia per il quale sono stati chiesti 8 anni di reclusione attende la sentenza… eppure il presidente della regione Sicilia appare giornalmente in televisione, perfino per sostenere le famiglie delle vittime di cosa nostra. Nessun attacco alla serenità di giudizio.
Durante le complesse indagini sui fatti di cronaca nera, dove vi sono coinvolti inquirenti, periti, assassini ed innocenti, ogni mossa viene fatte con assoluta cautela alla ricerca della verità… eppure le testate televisive nazionali si fiondano nelle provincia italiana (Cogne, Erba, Garlasco, Perugia) per ricostruire, ipotizzare, intervistare e diffondere notizie e dicerie. Nessun attacco alla serenità di giudizio.
La programmazione de “La vita rubata” film per la televisione che ripercorre la tragica vicenda di Graziella Campagna, giovane stiratrice di Villafranca Tirrena che all’età di 17 anni viene trucidata da un boss latitante e dal suo scagnozzo, per aver ritrovato nella lavanderia dove lavorava una agendina compromettente, viene sospesa su richiesta del presidente della Corte d’Appello di Messina poiché verrebbe influenzata la serenità del giudizio. Il ministro Mastella accoglie e chiede alla Rai di sospendere a data da destinarsi la messa in onda della fiction.
L’ennesima beffa viene giocata ai danni della famiglia di Graziella. In primo grado viene condannato all’ergastolo Gerlando Alberti jr. ma riesce ad uscire di galera perché le motivazioni della sentenza vengono depositate con spaventoso ritardo. L’omicida viene così liberato per una "dimenticanza” del magistrato accerteranno gli ispettori del Ministero. A chi non capita di dimenticare qualcosa? Al presidente della Corte d’Appello di Messina certamente no.
Raccontare e ricordare come ogni giorno cercano di fare molte vittime, è un modo per non sentirsi abbandonati. Qualcuno (solo uno) può sentirsi turbato da chi chiede di non dimenticare.
Una vicenda oscura sempre di più. Una storia che vede boss latitanti, mafiosi locali e paesani collusi, potenti imprenditori, funzionari di polizia e magistrati sbadati. Una storia taciuta ed insabbiata per 25 anni il cui solo ricordo non deve rasserenare nessuno.

Volemose bene...


In Italia ci si mette d’accordo.
Italiani brava gente, così si dice. Tutti insieme appassionatamente. Se non fosse per qualcuno che si ostina a restare fuori dagli accordi, tutto scorrerebbe certamente liscio.
Ci sono tanti modi per mettersi d’accordo.
Con il denaro (Tangenti GdF, Enimont, SME, ai giudici di Roma, finanziamenti illeciti ai partiti), con scambi di favore (nessuno tocchi il nodo del conflitto d’interessi, delle rogatorie, del lodo Meccanico, del falso in bilancio e delle varie leggi ad personam sulla prescrizione dei reati e sulla depenalizzazione), con prospettive di vantaggi di potere e ritorni di consensi elettorali (Berlusconi, Veltroni ed il grande centro).
Non è neanche difficile. Basta tenere a bada la magistratura (ci pensa Mastella) i mezzi di informazione (RAISET) i personaggi scomodi (Pollari ed il SISMI) e le teste calde (De Gennaro al G8).
Ogni tanto si semina del terrore generalizzato (si sguinzagliano i tifosi dopo averli sollecitati con false informazioni per le vie delle città) e si cerca un nemico unico (Rumeni ed extracomunitari) e si riempiono le cronache di inchieste innocue e scrupolose (da Cogne a Garlasco) per far convergere l’attenzione di tutti su falsi fatti.
Insomma non lamentatevi se restate fuori dagli accordi, non vi si chiede altro che chiudere gli occhi e sognare… di stare altrove.

sabato

PERUGIA COME SODOMA


Università tra le migliori d'Europa in uno dei posti più belli al mondo.
Strutture per gli studenti ed ottima qualità di vita.
Locali per bere ed ascoltare musica di ogni genere.
Canne come se piovesse e scopate da ricci...
...quasi quasi mi trasferisco.

Una vita di sacrifici


Ma che vita dura che conducono i nostri politici. Gli elettori li costringono ad affannarsi, ad industriarsi, a mentire, ad inventare, a contraollare, sfilare e ritrattare.
Sono costretti a spiegare decreti che neanche conoscono. Creano partiti con i loro compari, si ripuliscono e si riciclano. Cancellano simboli scomodi.
Si difendono dalle richieste di autorizzazione a procedere, si masturbano nel qualunquismo e nel populismo, si arrampicano sulle scivolose pareti delle loro stesse bugie.
Si alleano alla bouvette e litigano sui giornali. Chiudono il partito e ne creano un altro con altri prestanome.
E tutto questo per piacere sempre agli elettori.
Per ottenere semplicemente la stima degli elettori.
Ma non sarebbe meglio cambiarli questi cazzo di elettori?

giovedì

Hanno la faccia come il culo

Berlusconi chiude Forza Italia. Berlusconi crea un nuovo partito.
Non il congresso di Forza Italia. Non l’assemblea degli iscritti.
Lui chiude una società, una Holding e ne crea subito un’altra. Lui è il premier, lui decide, lui cambia tutto e tutti si devono adeguare.
I suoi elettori, i suoi iscritti devono tacere, anzi devono acconsentire ubbidienti come servi.
Finisce anche la Casa delle Libertà. I suoi alleati lo osservano basiti.
Se il PD ricrea il grande centro (leggasi DC) Berlusconi non può essere da meno.
Cancelliamo gli estremi. Sbanchettiamo la destra e la sinistra.
Bertinotti elogia le mosse mediatiche di Berlusconi.

Dalle intercettazioni si scopre che gli uomini nominati da lui in Rai complottavano con i dirigenti Mediaset.
Lui li aveva messi lì per ottenere favori e concertare i palinsesti delle due aziende.
Lui che non avrebbe “spostato neanche una pianta in RAI”
Mastella (ministro dell’interno) rimprovera chi diffonde le intercettazioni che non hanno rilevanza penale, come se eventualmente quella politica non fosse di per sé importante.
Mastella (ministro dell’interno) non accenna minimamente al conflitto di interessi.
Berlusconi pianifica gli interventi delle sue reti a scapito della televisione di Stato.
I suoi servi in Rai facevano il doppio gioco. I suoi servi gli consentivano di avere tutta l’informazione di uno stato nelle sue mani.

lunedì

RIS VIAGGIARE INFORMATI

Mia madre conosce per filo e per segno la mappa di ogni reparto RIS dei carabinieri.
Mia madre ha quasi settant’anni ma attraverso i programmi delle televisioni nazionali ricorda per ogni omicidio, quale reparto dei RIS sta indagando.
Ma se gli chiedo il posto dell’Italia nella classifica mondiale della libertà di informazione, lei pensa che siamo ai primi posti. Come credere diversamente visto che sappiamo tutto, perfino delle tracce ematiche sui pedalini di una bicicletta, o sul DNA trovato nel coltello lavato con la candeggina.
Ma che informazione è questa?
Mi stanno rincoglionendo la famiglia. Impiegherò pomeriggi interi per tentare di spiegare che se sappiamo tutto su una studentessa uccisa da un amico è perché non dobbiamo sapere niente sul resto.

La polizia indaga sulla polizia


Ma che c’entra il calcio con la morte di Gabriele Sandri?
Perché i telegiornali si sono ostinati nei loro convulsi collegamenti a sottolineare che un tifoso era stato ucciso. Non un ragazzo e basta, ma un tifoso laziale. Perché dare risalto ad un aspetto ininfluente della vicenda solo per aizzare la rabbia delle tifoserie?
Se un poliziotto della Stradale vede a 100 metri dalla sua pattuglia in una stazione di servizio, alcune persone che litigano, che urlano, che anche violentemente si scontrano (i motivi del contendere gli sono oscuri e comunque non sono affatto rilevanti) insomma una rissa, accende le sirene per avvisare che l’accadimento è stato notato dalle forze dell’ordine, e quando i violenti rissosi (senza sapere chi ha acceso la rissa e chi l’ha subita) salgono nelle auto per scappare, decide di estrarre la pistola e sparare un colpo in aria ed uno evidentemente all’indirizzo di una delle auto, colpendo a morte uno degli occupanti, che importanza può avere se l’alterco si era verificato per motivi di tifo calcistico, un sorpasso vietato o un motivo religioso.
Il problema non è il perché è nata la rissa, ma come un’agente della Polizia Stradale ha cercato di risolverla.
Se gli occupanti di quelle due o tre auto coinvolti negli scontri fossero stati anziché tifosi, accesi sostenitori di partiti politici contrapposti, che cazzo sarebbe cambiato. Un ragazzo sarebbe comunque stato ucciso da una pallottola sparata da un poliziotto senza che ci fosse alcun motivo.
Una pallottola. Uno sparo. Un ragazzo morto. Un altro. Senza motivo.

Il cielo di domenica


chi sbarca il lunario,

chi muore allo stadio,

chi nasconde le tracce,

chi mente alla gente,

chi spara per aria

chi in piazza Alimonda,

chi fa un concorso

chi confonde le cose...

ma il cielo è sempre più blu...

venerdì

FATE SILENZIO!


Fate solo silenzio. Non affrettatevi a dire nulla su di lui. Non serve. Soprattutto se dovete mentire.

Mentana da Santoro salutava il grande cronista. Lui che amava la cronaca nera.

Mentana lo stesso che dopo le dichiarazioni di Berlusconi da Sofia, disse che se Biagi veniva rimosso dal suo incarico, si sarebbe incatenato...

Biagi non è stato rimosso, è stato costretto ad andarsene (la coscienza di Mentana, che non ha battuto ciglio, è salva).

Biagi amava la "nera", perchè è l'attività primaria del vero cronista, che si fionda sul fatto con il suo taccuino. Ma mai e poi mai un vero cronista dedicherebbe speciali su speciali al delitto di Cogne.

Fai silenzio Mentana. Meglio il silenzio dell'ipocrisia.

Arriverderci Enzo Biagi.

martedì

SCATTA L'ORA LEGALE PANICO NEL CENTROSINISTRA


Quante cose vorrei dire su questo governo.
Magari parafrasando Moretti: Dici qualcosa di sinistra!
Bene allora fate qualcosa di sinistra!
E poi mi riaffiorano alla memoria le pagine di CUORE.
Ed allora fanculo!

sabato

DI PIETRO PERCHE'?


Perchè hai votato contro l'emendamento della finanziaria che di fatto chiudeva e liquidava la società PONTE SULLO STRETTO?
Perchè hai voluto lasciare in vita il mostro mangia soldi e dona voti che assorbe milioni di euro ogni anno , per progetti, modellini ed elargizione di consulenze, senza mai fare un serio studio di fattibilità sull'opera?
Cazzo, l'hai fatto solo per punire il governo per la vicenda Mastella?
Ma la tua onestà deve farti emergere dalle bieche politiche vendicative partitiche!
La tua coerenza che ti ha visto schierarti contro l'indulto, contro le altre Leggi che negano il programma della coalizione doveva spingerti a assentire allo scioglimento di una spa che ha finanziato tra gli altri la campionaria di messina (perchè?) la restrutturazione di una chiesa a Roma (avere la curia dalla propria parte serve sempre) e mantiene un punto informativo in centro a Messina con tanto di fitto, dipendenti ecc.
Questo governo ha mille motivi per andare a casa, ma finchè resterà in piedi fate qualcosa di sensato.

venerdì

Pallottole e Frottole


Mastella riceve una lettera minatoria con allegata pallottola. De Magistris riceve minaccie. Lettere anche al Pm Forleo.
Tutte spedite da Bologna.
A Bologna dove l'esplosivo faceva saltare in aria la stazione ferroviaria per screditare agli occhi degli Italiani il Partito Cominista Italiano e le sue frangie più estreme, riescono a "minacciare" con pallottole in busta sia le vittime che i carnefici, sia le guardie che i ladri, sia De Magistris che Mastella.
Si agita l'acqua per intorbidirla.
Messaggi di solidarietà al guardiasigilli. Messaggi di solidarietà alla magistratura.
Messaggi e lettere. Pallottole e Frottole.

UCCISO IN NOME DEL POPOLO ITALIANO


Così la vedova di Nicola Calipari ha risposto alla notizia della sentenza della Corte D'Assise di Roma che nega la possibilità di processare il militare USA per l'assassinio del marito. Un difetto. Un errore giuridico. Un segno tangibile di come l'Italia risulti soccombente per sovranità di fronte alla dilagante potenza degli Stati Uniti, che per'altro avevano già negato la possibilità di processare il soldato americano.
Si conferma ancora una volta la politica zerbino dell'Italia nei confronti del Padrone Potente USA.

Giornalisti per vocazione


Giornalista Rai 2: Cosa ne pensa del comunismo?
Adornato F.I.: Io ero comunista e quindi posso rispondere a questa domanda. Il comunismo è la più grossa bugia della storia.
Ieri sera al Tg2 delle 23:20 lungo e solo approfondimento a difesa del servizio del Tg2 mandato in onda il giorno prima sulla "Rivoluzione D'Ottobre"
In quel servizio si etichettava la rivoluzione bolscevica come una perniciosa truffa, che ha generato il comunismo anche nei paesi liberi e quindi negli uomini "giusti" (vedi manifestazioni in piazza in Italia). Nessun accenno alle manifestazioni dei contadini e degli operai contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, nessun accenno alle lotte che portarono alle vittorie sindacali dei primi del '900. Insomma gli uomini e le donne che rischiarono la vita per i diritti di cui godiamo oggi tutti, erano secondo il tg2 ispirati dalla bugia più "amara e longeva"
Adornato F.I. si chiede ancora come si possa difendere in un aula del parlamento di un paese civile, la rivoluzione russa, ma non si chiede come si può non parlare di come un assassino abbia diritto all'impunità per aver ucciso un servitore dello Stato, un assassinio blindato sotto una bandiera a stelle e striscie.
Adornato F.I. e il Tg2 dovrebbero avere maggiore rispetto per chi ha dato la vita per difendere le barbarie che l'uomo ha perpetrato su altri uomini.

martedì

Ci vogliono imbavagliare.

Informazione libera (Blog) in pericolo.
Altro che editti bulgari, altro che leggine ad personam fatte di notte, altro che la dittatura dell'era Berlusconi. Il Governo Prodi tenta di imbavagliare la rete.
Quando da un Blog (http://www.beppegrillo.it/) arriva la più sonora bacchettata al governo pseudo progressista si cerca di bloccare tutto.
La legge elettorale... aspetta.
La legge Biagi... aspetta.
Le leggi ad personam... apsettano.
La legge sulla Rai... aspetta.
La legge sui Blog... adesso.
Rifondazione, Coministi Italiani, Verdi, cazzo reagite!!!

Mastella vai a casa!!!


Proprio come nell'era Berlusconi. Il Ministro della Giustizia usa la sua carica per pararsi il colpo che gli viene sferrato dalla magistratura. Continuano a non rispettare gli accordi del programma elettorale.

Politica scorretta verso l'autorità giudiziaria.

Basta. A casa.