lunedì

Se non bastano le bugie, ora arrivano anche le minacce

Siete una minoranza organizzata? Volete difendere il vostro paese, la vostra città da un eco-mostro?
Nell’area in cui risiedete c’è una incidenza di tumori ottanta volte più alta rispetto ad Arcore?
Vogliono fare una colata di cemento o bucare una montagna ma voi e tutti quelli interessati da questi lavori non siete d’accordo?
Siete messi male allora! Arriva come in una bella dittatura il duce-berlusconi!

“Una delle nostre priorità sarà riprendere il discorso interrotto sulle infrastrutture come il Ponte sullo Stretto e la Tav: lo faremo anche utilizzando l’autorità e la forza dello Stato”.
“Nessuna minoranza organizzata potrà impedire che lo Stato compia il suo dovere”.

Insomma si preannuncia una politica all’olio di ricino. Basta con queste regole democratiche che fanno perdere un sacco di tempo. Manganelli ed idranti e via a costruire, via a fare infrastrutture, via a abbreviare i tempi di prescrizione dei reati, via a vietare la divulgazione delle intercettazioni, via a depenalizzare reati finanziari. Se siete solo di Messina, o semplicemente risiedete in Val di Susa, o siete soltanto Magistrati, o solo giornalisti, o solamente società civile, sarete costretti ad essere MINORANZA, e quindi non rompete i coglioni altrimenti…e non dite che non eravate avvisati.

venerdì

L'Impregilo e la Banda Bassotti.

Ma dopo la puntata di ieri sera di annozero sull’emergenza rifiuti in Campania, se pensate che la realizzazione del Ponte sullo Stretto ara stata affidata alla IMPREGILO riuscite a stare tranquilli?
Ed ora che Berlusconi ricomincia a propagandare le Grandi Opere per il mezzogiorno, rispolverando la storia del ponte che dovrebbe essere affidata alla società accusata di disastro ambientale e colpevole di gravi inadempienze contrattuali per la gestione rifiuti, non siete un po’ preoccupati?
Allora facciamo redigere la prossima finanziaria (che non è altro che un bilancio di previsione) ai commercialisti di Berlusconi (falso in Bilancio) ed affidiamo la zecca dello stato alla Banda Bassotti. Io stostretto.

giovedì

Caos poco calmo.

Fotografare ciò che sta accadendo in questo preciso istante della campagna elettorale è cosa assai ardua. In un attimo le alleanza vantate, gli accordi raggiunti e le promesse annunciate, si capovolgono e si ribaltano divenendo scontri e minacce. In modo nervoso si convocano riunioni, si sussurra al telefono, si consegnano messaggi alla stampa. Lo scopo è come sempre conquistare o aggirare il popolo bue. I ciechi elettori dovrebbero fidarsi delle pacate e rassicuranti dichiarazioni offerte alla stampa dai leader dei grandi e piccoli partiti, ma dovrebbero anche evitare di vedere ciò che realmente accade.

Mentre Veltroni corre veloce come un treno, mettendo a segno gli obiettivi di una campagna elettorale che lo vede risalire nei sondaggi nei confronti di quello che all’alba della caduta del governo Prodi doveva essere il sicuro vincitore, Berlusconi, il PDL si aggroviglia nella sua stessa rete di candidati ed amici.
Veltroni all’insegna del cambiamento candida l’operaio superstite alla tragedia della ThyssenKrupp e Berlusconi risponde candidando al senato Marcello Dell’Utri condannato in primo grado a 9 anni di reclusione più 2 anni di libertà vigilata più l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per concorso esterno in associazione mafiosa.

Poi c’è il nodo Sicilia con tutte le sue conseguenze da sciogliere. Il PD si affida alla Finocchiaro con l’offerta della poltrona di vice presidente alla Borsellino. Berlusconi nel tentativo di mantenere il serbatoio di voti del centrodestra si allea con l’MPA e candida alla Regione Raffaele Lombardo, che comunque è sempre stato vicino a Cuffaro (che dopo la condanna si invola verso il senato) quindi all’UDC locale.
Miccichè però si mette in mezzo, accusando il PDL di affidarsi ad un candidato (Lombardo) che rappresenta la continuazione della politica di Cuffaro. Ecco, allora come in un copione già scritto, interviene il boss che risolve tutto. Miccichè si mette in mezzo, non c’è problema, ogni uomo ha il suo prezzo. Quale? Il ministero del Mezzogiorno per Miccichè può andar bene.

Insomma si prospetta un governo fatto di ministri che come al solito si nominano non per professionalità o esperienza ma solo per “favore”. La Sicilia come sempre metafora. Esempio di un possibile accordo di governo futuro. PDL, MPA e UDC insieme appassionatamente.
Certo domani è un altro giorno e forse nelle fila dei Ministri Miccichè non ci sarà. Forse ci saranno alla Sanità Ferrara, all’Interno Previti e magari allo Spettacolo Topo Gigio.

venerdì

Maresciallo sbaglia la data di morte.

Ma perché l’attenzione del paese deve essere polarizzata dalle finte “liti” tra Casini e Berlusconi, o tra Mastella e Bossi, tra Veltroni e Di Pietro.
“Io corro da solo”, “Entro domani decido”, “comunque niente accordi dopo il voto”.
Insomma è tutto chiaro. Ci stanno prendendo in giro. Increduli assistiamo a una finta frammentazione delle coalizioni esistenti. La causa è la legge elettorale vigente.
Non vogliono ritrovarsi a rifare un governo ricattabile come quello di Prodi. E poi c’è anche la disaffezione degli italiani nei confronti della classe politica attuale, da tenere in giusta considerazione.
Insomma cambiamo tutto per non cambiare niente.
L’UDC che si allea con l’MPA. E allora? Fini e Berlusconi. E allora? Mastella con chi vince. E allora? Dove sono le novità. Tutti saranno pronti a fare il governissimo che porterà Berlusconi al potere.
Dall’altro lato che succede? Di Pietro con Veltroni. E allora? La sinistra corre da sola. E allora? Se ci sarà da formare un governo di centro sinistra lo faranno nuovamente tutti insieme.
Ma la cosa peggiore qual è? E se dai risultati elettorali si prospettasse un governo da formare tra le forze del centro. Ecco il punto. Non sarà necessario chiedere l’autorizzazione a nessun membro della grande coalizione. Si potrà prospettare anche un accordo tra Veltroni e Casini e se non bastasse con Mastella. O Berlusconi con Fini e Mastella. Certo Mastella ci sarà sempre.
Insomma ci stanno preparando l’inciucio mascherandolo come sempre da grande rivoluzione politica. Non ci illudiamo. I giochi sono fatti. Gli accordi si sono già stretti ed altri se ne raggiungeranno subito dopo il voto. Esiste solo una variabile che potrebbe far saltare molti schemi, il voto. I cittadini italiani potrebbero mandare all’aria tutto.
Gli uomini e le donne che in questi giorni vengono privati anche della possibilità di indignarsi, soffrire e piangere per il dodicesimo militare italiano ucciso nella missione di pace in Afghanistan. Colpevoli di vivere in un paese dove l'informazione nasconde la verità sostituendola con false notizie. Povero Giovanni Pezzullo. Ha scelto un brutto periodo per farsi ammazzare. In Italia siamo occupati con le scorregge cerebrali dei nostri politici che fanno finta di pensare al bene del paese, fino a presentare partiti politici il cui oggetto principale è la moratoria sull’aborto.
E poi gli italiani forse, non hanno più la forza per farlo. Molti, disperati si aggrapperanno alle promesse del boss (politico e non) locale, altri si tapperanno il naso nel apporre la preferenza sulla scheda, altri, credendo ancora che Andreotti sia innocente, crederanno anche che realmente qualcosa stia cambiando e voteranno felici. Maresciallo funziona così. Io sto stretto.

lunedì

Non mi fido.

Non ci si fida più. I cittadini non hanno più fiducia nella politica. Lo si avverte per le strade delle città italiane ma soprattutto in modo eloquente si evidenzia dai commenti dei giornali stranieri. Il motivo di questa sfiducia non è poi così oscuro. Dalle piccole alle grandi cose.
La Calcestruzzi s.p.a. azienda leader nel settore delle malte per costruzioni civili ed industriali, modifica il software per la composizione del cemento a scapito della qualità (i solai, i pilastri degli edifici, dei ponti ecc potrebbero non sopportare ad esempio una scossa sismica, evento non così aleatorio in Sicilia).
L’Impregilo, la società che tra l’altro si è aggiudicata la realizzazione del ponte sullo stretto (con il cemento fornito dalla Calcestruzzi) finisce sotto inchiesta (con impianti posto sotto sequestro) per la realizzazione del termovalorizzatore di Acerra, opera realizzata senza un vero e proprio studio sull’impatto ambientale (come il ponte sullo stretto) per averla eseguita secondo gli inquirenti, non rispettando le normative di riferimento (secondo lo studio dell’ASL locale l’incidenza di patologie tumorali supera di 80 volte nella zona la casistica regionale).
La sanità pubblica non funziona, spesso affossata da quella privata, gestita secondo logiche clientelari che permettono di maneggiare centinaia di miliardi di euro, facendo morire per una operazione di tonsille o per mancanza di posti letto, ma capace di creare pacchetti di voti.
Le forze dell’ordine, coinvolte negli scandali di Genova per il G8, quando riescono a mettere a segno un buon avvio di indagine sui vertici della cupola a Palermo, vengono bloccati da un politico che attraverso le sue amicizie rivela l’esistenza dell’indagine stessa all’indagato. Poi però va al senato.
La giustizia, che blocca la messa in onda di una fiction su una ragazzina innocente uccisa dalla mafia e poi permette le ingerenze del politico indagato di turno, con trasferimenti e ispezioni.
La televisione, dove Bruno Vespa ospita Cesare Previti, il giorno della condanna di primo grado ad 11 anni nel processo IMI-Sir/Mondadori per permettergli di attaccare i giudici, e per “par condicio” tra legalità ed illegalità, di seguito alla trasmissione del film sull’assassinio di mafia di don Pino Puglisi invita l’onorevole Dell’Utri condannato in 1° grado a nove anni per concorso esterno in associazione mafiosa.
Della sinistra, che promette di rivedere ad esempio la legge sul precariato e poi si fa demolire da uno che con tre senatori fa cadere il governo perché gli hanno indagato la moglie.
Del centro destra e di Berlusconi che nel 2003 era al 45° posto nella classifica degli uomini più ricchi della terra e dopo due anni del suo governo (2005) risale alla venticinquesima postazione con 12 miliardi di dollari di patrimonio, oltre ad essersi reso immune da ogni procedimento penale a suo carico.
Oggi però in campagna elettorale, con schieramenti nuovi solo nella forma delle coalizioni ma vecchi nella sostanza, chiedono fiducia. Chiedono, chiedono… ma non credo che nessuno più concederà nulla. Io sto stretto.

venerdì

minchia chi paci!

Bravo Roy Paci. Durante il concerto per la festa del mandorlo ad Agrigento, nel ritornello di Toda Joia, Toda beleza, ha cantato e fatto cantare al ritmo di “Vasa Vasa s’inniiu a casa”, alludendo chiaramente alla vicenda di Toto Vasa Vasa Cuffaro.
Facendo come al suo solito ballare il pubblico, con la forza che contraddistingue il grande musicista e compositore di Augusta, che da più di vent’anni gira il mondo con la sua tromba, portando la sicilianità nel mondo, andando a suonare davanti ad importantissime platee, ma anche portando il suo contributo a chiunque abbia bisogno di difendere i propri diritti.
Certo qualcuno non ha gradito. Ma certo, agli elettori dell’UDC, che in Sicilia sono tanti, sentirsi ricordare le vergogne casalinghe non fa certo piacere.
L’evento ripreso è apparso su Youtube dove qualcuno ha anche espresso commenti contrari, sostenendo che Roy Paci era lì perchè pagato da una giunta di destra come altre volte era accaduto.
Certo se vogliamo adesso essere chiari, Roy Paci è prima di tutto un musicista e per questo se un’amministrazione gli organizza un concerto dove migliaia di persone potranno sentirlo non c’è niente di anormale, qualunque sia la fede politica di chi materialmente lo invita (e paga). Però tutto ciò non esclude che dietro quella tromba ci sia anche un uomo che ha tutto il diritto di esprimere opinioni soprattutto quando non offendono nessuno, ma sono di aiuto, come in questo caso, ad una regione scippata di ogni diritto.
Voglio, inoltre testimoniare, da Messinese, che durante la fiera Campionaria di Messina organizzata dall’ente Fiera, con la sponsorizzazione della Società Ponte Sullo Stretto S.p.A. (per quale motivo poi…) fu invitato Roy Paci e gli Aretuska ad esibirsi.
Lo stesso, preannunciò però di volersi avvalere durante il concerto della partecipazione di Renato Accorinti personaggio simbolo del movimento NO PONTE. L’organizzazione artistica lo invitò a ritirare l’ospite pena la cancellazione dell’esibizione.
Roy Paci rifiutò il ricatto e finì quindi, per essere escluso. Ai miopi commentatori poco informati, chiedo, chi altro l’avrebbe fatto? Minchioni!

Povera Prestigiacomo. O forse No!

Prestigiacomo: Neanche noi candideremo nessuno che sia stato condannato con sentenze definitive. Questo è certo!
Travaglio: allora non candiderete Dell’Utri?
Prestigiacomo: Qui avete la fissa con Dell’Utri. Poi comunque lui gode della mia stima e fiducia. E poi…non sono io a decidere queste cose.
Povera Stefania!
Ieri ad annozero sembrava come una vittima sacrificale pronta ad essere immolata per una qualche divinità filo-comunista. Si muoveva in quella macelleria come un vitellino da latte.
Santoro, Sartori, Colombo e Co. gli hanno teso un’imboscata. Tirata nel mezzo di un branco di lupi affamati pronti a farne preda.
Ma dai avete esagerato! L’avete sbeffeggiata con la vostra dialettica tagliente e faziosa. L’avete fatta apparire agli occhi degli increduli telespettatori come una povera ignorante, una che dice sciocchezze prontamente smentita ad ogni dichiarazione, che tira fuori i suoi sondaggi come una zitella acida, come un’arrogante fanfarona che si sovrappone urlando come un’isterica, che contesta di continuo i minuti di spazio assegnati, etichettandola in modo sarcastico come un “grillo parlante”. Insomma avete fatto credere che l’onorevole Prestigiacomo fosse lì solo perché nessun altro della Cdl voleva presenziare a quel tranello mediatico, o perché ancora inspiegabilmente eletta nelle file di forza italia (ecco perché si pronuncia contraria alle preferenze nelle elezioni) e costretta a mostrarsi per la sua assai dubbia capacità di bucare lo schermo.
Ma dai, non è possibile. O forse si…

martedì

Risposta ad un commento.

Mi hanno lasciato un commento al post “Braccia rubate all’agricoltura” che di seguito riporto.
Focalizza bene ciò che una parte della sinistra italiana pensa di Veltroni , del Partito Democratico e dell’anti-berlusconismo.
Purtroppo devo dire che non sono d’accordo, perché ritengo che Veltroni stia cercando di formare un nuovo centro, inglobando nel suo PD le figure che hanno fatto la prima e la peggiore seconda repubblica. Non mi piacciono i suoi approcci con Berlusconi, e il suo tentativo di seguire sempre e comunque la corrente di chi rivorrebbe la democrazia cristiana. Non mi piace il suo atteggiamento cattolico e sicuramente non laico tenuto fin oggi (ricordo il referendum sulla procreazione) più da cattointegralista.
Certo non mi è piaciuto neanche Bertinotti e quanto non ha fatto durante questo governo. Certo in merito all'afghanistan non posso che sentirmi colpito, visto che non avere Berlusconi al potere, non deve per nulla togliere l'idea di non fare guerre (visto che questo è sancito dalla nostra costituzione). Se non far tornare berlusconi vuol dire invadere il mondo intero, seminando morte e terrore e quindi stracciare la costituzione ed ogni diritto universale dico fanculo a Berlusconi ed a questo paese che forse un pò se lo merita.
Però credo nel dialogo e nella importanza del confronto, e senza voler accendere nessuna polemica in calce a questo post scrivo l’indirizzo per visitare l’interessante blog del mio “commentatore”.

“io credo che sia un'idea azzeccata quella di correre da soli,prodi è stato continuamente bloccato dal veto degli alleati,che fossero i cattointegralistio i postcomunisti duri e puri (per tacer dei "mastelli" ecc.),io non sono più disposto a votare bertinottiquando preferisce far cadere il governo sull'afghanistan e far tornare berlusconi,ma che andasse a cagare tutto l'afghanistane pure luiio vivo in italiae non voglio berlusconi e i suoi sgherri a governarmie da oggi neppure bertinottiche se voglio coglioni in casa miagià ne ho a sufficienza.”

http://pensierinutili999.blogspot.com/

Braccia rubate all'agricoltura

Inaffidabili. Così si sono dimostrati i nostri “dipendenti”, come vengono chiamati i rappresentanti politici da Beppe Grillo. Per niente adatti a rappresentarci. O con la maggioranza o con l’opposizione il loro compito è svolgere gli atti politici espressione della volontà del paese.
Tutti lo ammettono. Questa legge elettorale (ricordiamola, fatta dal governo Berlusconi in tutta fretta prima delle elezioni) fa CAGARE!
I cittadini la vogliono cambiare, così come il centro destra ed il centro sinistra. Perché non farlo?
Semplice. Perché Berlusconi certo della vittoria alle prossime consultazioni elettorali, non ha bisogno di varare una riforma mediata con il centro sinistra. No. Appena insediato se la scriverà per come vorrà lui, altro che sentire i lamenti degli altri partiti. Una bella legge che lo consacrerà alla fine della prossima legislatura Presidente della Repubblica. Al Voto! Inizia la campagna elettorale.
Per la CdL è tutto in discesa. Arriva l’UDEUR e Dini ed altri figuri pronti a salire sul carro del vincitore. Campagna!
Se non bastasse poi c’è anche Veltroni, con il suo “correremo da soli” che gli darà una mano.
Marini ci ha tentato. Non c’era verso. Quindi inizi la Campagna!
Bene signori Berlusconi, Veltroni, Fini, Casini, Mastella, aratela con la vanga per bene, fino ad avere le mani indurite, questo cazzo di Campagna.

lunedì

Soldi fanno soldi.

Avete un’azienda che non va benissimo e vi servirebbe un po’ di liquidità?
Avete svincolato i Bot e non sapete come investire i vostri risparmi?
30 milioni di euro in 3 anni bastano?
La soluzione allora è Equinox! E’ una holding d’investimento con base in Lussemburgo, finanziata da Intesa Sanpaolo e gestita da un membro del consiglio di amministrazione del gruppo Unicredit, Salvatore Mancuso. Il finanziere della provincia di Messina è amico di tutti. Stimato sia dal gran patron di Unicredit sia dai vertici di Intesa Sanpaolo, nonché amico del responsabile corporate di Intesa Sanpaolo Gaetano Miccichè, fratello di Gianfranco il berlusconiano presidente dell’assemblea regionale siciliana.
Il buon Mancuso, proprio per la sua grande propensione all’amicizia, apre la sua società a nuovi investitori, facendo entrare in affari la Fininvest di Berlusconi, Emma Marcegaglia (vicinissima ai vertici di Confindustria, ed a qualche immobiliarista con problemi finanziari come Luigi Zunino e Giuseppe Statuto.
Questo veniva registrato nei registri societari lussemburghesi, in vista evidentemente di un buon affare.
In Italia intanto la solita Impregilo ottiene l’appalto per la costruzione e la gestione del termovalorizzatore di Acerra e per la gestione dei centri di raccolta delle ecoballe.
La solita Impregilo. La società è stata prima "ricapitalizzata" dalle maggiori banche creditrici (Capitalia, Banca Intesa, Unicredit e San Paolo-IMI) e successivamente parzialmente rilevata da una cordata di società finanziarie, la IGLI (consorzio in cui compaiono Efibanca, Autostrade S.p.A. del Gruppo Benetton, il Gruppo Argos del costruttore Marcellino Gavio e la Techint della famiglia italo-argentina Rocca), che ha strappato alla Gemina delle famiglie Agnelli e Romiti la leadership sull'azienda.
La solita Impregilo ed i soliti consiglieri, tra cui l’onnipresente Beniamino Gavio.
Qualcosa all’Impregilo va storto però. Prima l’inchiesta della GdF sulla IMPREPAR, società partecipata al 100% da Impregilo con qualche problema ai bilanci, poi l’appalto che viene congelato dalla magistratura (frode in pubblica fornitura) e successivamente nel 2007 il Gip del Tribunale di Napoli Rosanna Saraceno dispone l'interdizione ai contratti con la pubblica amministrazione per un anno, relativamente alle sole attività di smaltimento, trattamento e recupero energetico dei rifiuti, nei confronti di alcune società del Gruppo Impregilo che gestiscono i sette impianti di combustibile da rifiuti della Campania. Le aziende coinvolte sono Impregilo, Fisia, e Fibe Campania. L’ipotesi è truffa aggravata.
Insomma l’affare “rifiuti”, il grande business dello smaltimento in Campania non da i risultati sperati.
In questo frangente succede però un fatto strano. Nel 2002 la Equinox, con i suoi nuovi finanziatori acquista da Impregilo il 49% di FISIA, una società coinvolta nella grana dei rifiuti per 39,2 milioni di euro. Quasi 40 milioni che “abbelliscono” i bilanci di Impregilo. Poi come abbiamo visto le sorti di Fisia e di Impregilo non sono state molto rosee, ma stranamente tutto ciò risulta in modo inverosimile conveniente ad Equinox. Dopo tre anni infatti la società guidata da Mancuso restituisce il 49% di Fisia ad Impregilo e ne ricava 68,5 milioni di euro. Quasi 30 milioni in più.
Un investimento blindato. Un guadagno che sembrava già scritto.
Fisia chiude il bilancio in perdita di 20 milioni di euro (ha ricomprato delle azioni a quasi il doppio di quanto le aveva vendute).
Equinox chiude il bilancio in utile di oltre 24 milioni di euro. Soldi che si esauriscono dopo l’effetto Fisia, infatti i bilanci seguenti chiuderanno in rosso.
In buona sostanza, che le cose vadano bene o male con Equinox e gli amici di Mancuso il guadagno è assicurato. Ed io sto stretto!

http://www.articolo21.info/rassegne/generale29012008/Art_080129_26300_00220.htm
http://www.casaleggioassociati.it/oracolo/

sabato

Vi ricorderete di Cuffaro?

Un indagine segretissima avviata dalla procura antimafia di Palermo.
Il nucleo del ROS dei Carabinieri, riesce a piazzare le microspie nell’abitazione di Guttadauro, medico chirurgo e boss di cosanostra, vicino a Matteo Messina Denaro ed a Bernardo Provenzano.
Nel suo salotto era un via vai di “picciotti”, politici ed imprenditori.
Le intercettazioni telefoniche ed ambientali avrebbero reso grandi risultati nelle indagini sugli affari della cupola e sulle tracce dei latitanti.
Nel suo salotto vi si recavano spesso vari esponenti dell’UDC. Uno dei più assidui era Mimmo Miceli, pupillo dell’Udc del leader indiscusso Totò Cuffaro, destinato a diventare assessore alla Sanità della giunta comunale di Diego Cammarata. Si parlava di elezioni regionali e candidature. Guttadauro decise di puntare su Miceli. Si parlava di poltrone di tutti i tipi, per la politica, gli enti pubblici e gli ospedali.
A metà giugno ricevette l’improvvisa visita del medico Salvatore Aragona, alle spalle una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, un presente da imprenditore con la passione della politica: si divideva fra Milano, Palermo e le segreterie dell’Udc di Cuffaro. Il 12 giugno 2001, prese un aereo in tutta fretta per la Sicilia. Appena arrivato, corse alla segreteria politica di Miceli, in via Libertà 56. Poi, la stessa sera andò a casa di Guttadauro. Gli investigatori del Ros non lo mollarono un attimo. Aragona aveva una notizia importante da comunicare: «La Procura sta intercettando, la Procura sta indagando». E citò la sua fonte: «Totò».
Ma chi era questo Totò?
Fu il 30 luglio di quel 2001 che Totò Cuffaro, fece la sua comparsa nell’inchiesta del Ros con la sua faccia: era presidente della Regione da quasi tre settimane, alle 9, all’hotel Excelsior di via Marchese Ugo, c’erano due persone ad attendere il nuovo governatore della Sicilia. Il solito fidato uomo di partito, Mimmo Miceli, e il cognato del Giuseppe Guttadauro, quel dottor Vincenzo Greco condannato nel ‘96 per aver curato Salvatore Grigoli, il killer di padre Pino Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia nel 1993. Ad attendere Cuffaro c’erano anche i carabinieri del Ros, ben mimetizzati, armati di telecamera nascosta in un’auto civetta. Nel filmato, si distingue chiaramente Cuffaro che arriva puntuale alle 9 davanti all’Excelsior, saluta i due professionisti e con loro entra dentro l’albergo. Alle 9.10 Vincenzo Greco uscì dall’hotel e andò via. Alle 9.25 gli investigatori inquadrarono ancora Cuffaro e Miceli mentre si congedavano.
Intanto, in quei mesi, i carabinieri del Nucleo Operativo di Palermo indagavano sulle indicazioni fornite dall’ultimo pentito di mafia, Nino Giuffrè. L’ex componente della Cupola aveva rivelato ai magistrati della Procura che il magnate della sanità privata siciliana, l’ingegnere di Bagheria Michele Aiello, era un prestanome del capo di Cosa nostra Bernardo Provenzano, la primula rossa ricercata dal 1963. Intercettati i suoi telefoni, emersero subito curiosi contatti con un maresciallo della Dia in servizio alla Procura, Giuseppe Ciuro, e con un maresciallo del Ros, Giorgio Riolo, l’esperto in tecnologie che aveva piazzato le microspie nelle abitazioni del boss Guttadauro e di tanti altri mafiosi.
Riolo è una spia nelle mani dell’ing. Michele Aiello, il ricchissimo imprenditore vicino alla “famiglia” di Bagheria, inserito nella gestione della spartizione illecita degli appalti in Sicilia, che avrebbe costruito la sua immensa fortuna grazie alla personale protezione di Bernardo Provenzano. All’epoca incensurato e grande sostenitore dell’Udc di Cuffaro, l’ingegnere intratterrà con “Totò” legami di tipo affaristico e amichevole. Gli affari riguarderanno le cliniche di Aiello “Villa Santa Teresa” e “Atm” che, grazie ai raggiri di funzionari compiacenti del distretto sanitario di Bagheria e della Regione, riuscirà a farsi rimborsare fior di quatrini aumentando i suoi ricavi del 780 % in due anni. Per questo motivo il comune di Bagheria e l’Asl 6 hanno chiesto risarcimenti per un complessivo di 86 milioni di euro.
I legami amichevoli tra Cuffaro e Aiello invece sfoceranno nelle rivelazioni del 20 e soprattutto del 31 ottobre 2003, quando il Presidente (a quel tempo già indagato nell’inchiesta su Guttadauro), liberandosi dalla scorta con un pretesto, lo vorrà incontrare in incognito nel retrobottega di un negozio di abbigliamento a Bagheria. A quell’appuntamento il leader dell’Udc informerà l’ingegnere Aiello che la Procura (da tempo impegnata a “scavare” sulle sue relazioni con Cosa Nostra e sulle sue strutture sanitarie) aveva puntato i riflettori sui marescialli Ciuro e Riolo, gli ideatori di quella rete riservata di telefonini che serviva a proteggere l’ingegnere dalle indagini.
Il resto è cronaca di questi giorni.
Ma quanto di questi avvenimenti ricorderanno gli italiani tra qualche mese?
Quando alle prossime elezioni Totò Cuffaro si candiderà su richiesta dell’UDC (attraverso quella faccia pulita di Pier Ferdinando Casini) al senato della repubblica, quanti si ricorderanno della causa che bruscamente interruppe l’indagine ai vertici di Cosa Nostra? Io sto stretto.

http://www.bernardoprovenzano.net/download/aiello.doc

Dura lex sed lex.

Sull’assoluzione di Berlusconi non occorre dire tanto. Basta leggere il capo d’imputazione:
"Berlusconi Silvio, in concorso con gli altri amministratori e dirigenti delle spa Fininvest ed Istifi, in esecuzione di un unico disegno criminoso, quale presidente della spa Fininvest e azionista di riferimento dell'omonimo gruppo, fraudolentemente concorreva a esporre nei bilanci di esercizio delle precitate società, relativi agli anni 1986/'87, '88, '89, nonché nelle relazioni allegate ai bilanci e nelle altre comunicazioni sociali, notizie false e incomplete sulle condizioni economiche delle medesime: operando perché Istifi gestisse la tesoreria del gruppo in modo tale da non consentire l'attribuzione e la ricostruzione delle operazioni finanziarie finalizzate a creare provviste di contanti nonché l'effettivo impiego in operazioni riservate ed illecite ed anche per l'esecuzione dei pagamenti di cui ai capi precedenti (le presunte tangenti ai giudici Squillante e Verde, ndr); creando, attraverso operazioni eseguite presso la Fiduciaria Orefici di Milano, delle disponibilità extracontabili utilizzate per operazioni riservate e illecite nonché per eseguire i pagamenti di cui ai capo che precedono; cosí occultando, nelle diverse comunicazioni sociali, sia la creazione di disponibilità finanziarie, sia il loro impiego, sia l'esistenza di società correlate e di posizioni fiduciarie riferibili alle precitate società (nonché gli impegni per la loro capitalizzazione, i costi relativi e le plusvalenze realizzate)".
Tutto ciò in ogni parte del mondo è reato penale.
Berlusconi da presidente del consiglio questo reato lo ha depenalizzato, assolvendosi. Non serve dire altro. Io sto stretto!