venerdì

Lo stronzo con il pallone di cuoio


Basta! Io non gioco più, il pallone e mio e me ne vado.
Così di tanto in tanto finivano le partitelle tra bambini nei cortili.
Quello che portava il pallone, contrariato per un presunto rigore o uno sgambetto, chiudeva la partita allontanandosi con il pallone sotto braccio.
Questo governo non cade per un rigurgito di coerenza della sinistra, magari sull’indulto o sulla missione militare italiana. Non cade per non aver rispettato il programma elettorale.
Cade per uno, dico uno, (Mastella) che colpito da un procedimento avviato dalla magistratura, non si limita a dimettersi dal suo ruolo istituzionale (essere ministro della giustizia è ovviamente incompatibile con l’essere inquisito), no, si porta via il pallone (nega l’appoggio al governo come per punirlo a causa del mancato scudo eretto a difesa del povero ministro perseguitato).
Io lo ricordo quel mio compagno.
Era l’unico che possedeva il pallone in vero cuoio, che se non era perché aveva il pallone col culo che lo facevamo giocare con noi, quando si allontanava dal cortile con il pallone, e ricordo anche quello che tutti noi pensavamo di lui… sto’ stronzo

lunedì

Cannoli e merda

Quel vassoio di cannoli nelle mani del governatore della Sicilia Totò Cuffaro all’indomani della condanna a 5 anni per favoreggiamento (a singoli mafiosi e non a tutta cosa nostra) suona come un oltraggio a tutti i cittadini di quest’isola.
Un comune mortale che si professa innocente, festeggerebbe all’indomani di una condanna in un procedimento che vede alla sbarra mafiosi e colletti bianchi?
Se il comune mortale si aspettasse, certo, una condanna più pesante poi ridotta, allora un sorriso forse attraverserebbe il suo volto, per verla scampata. Scampare una condanna per il codice degli “sperti” è un motivo di vanto.
Ma Totò Vasa Vasa, è presidente della Regione Sicilia, è questo non può farlo. Non può ritenersi soddisfatto per essere stato condannato a causa delle sue rivelazioni di segreti fatte ad esponenti di spicco di cosa nostra durante le sue assidue frequentazioni.
Cinque anni di reclusione ed interdizione dai pubblici uffici, non per offese o schiamazzi notturni.
Grande esempio per la Sicilia e per i siciliani. Un altro “sperto” che siede sulla poltrona più importante della regione, con tanto di provati rapporti con i mafiosi.
Eppure di quei cannoli a guardare quelle immagini, per un attimo, se ne poteva quasi avvertire il profumo, misto di quella crema che sa di ricotta e zucchero in crosta croccante guarnita con frutta candita, peccato però che subito dopo alle narici arrivava un gran puzzo di merda!

L'oroscopo del terrore

Volete conoscere il perché Anna Maria Franzoni condannata a 16 anni di reclusione per l’omicidio del piccolo figlio Samuele, avrà un anno difficile? A causa di Saturno dissonante a Mercurio.
Così Donna Moderna il settimanale di casa Mondadori lancia il suo oroscopo per il 2008.
Ma non temete perché nella seconda parte del 2008 le stelle restituiranno nuove energie psichiche, come si legge nella breve scheda riportata dal settimanale.
Certo molte donne saranno deluse perché all’appello mancavano l’oroscopo di Riina, Provenzano ed osama Bin Laden.
La redazione assicura però che è in arrivo l’oroscopo di Olindo Romano e Angela Bazzi gli assassini di Erba e quello di Alberto Stasi imputato per l’omicidio di Garlasco.

giovedì

Che sorpresa!

Cos’è quest’aria di sorpresa?
E’ di nuovo “Caso Mastella”. Se mai si fosse placato il vociare su un ministro che inevitabilmente sarebbe finito così.
Con le inchieste è stato azzerato l’intero UDEUR. La Casta come è stato detto si chiude a riccio e difende Mastella, voglia o non voglia, questa pratica potrebbe far cadere il governo. Tutti fanno quadrato tentando di difendere l’indifendibile. Tutti, anche coloro che quando queste cose accadevano nel precedente governo, gridavano alle dimissioni.
Io non credo che occorre spendere altre parole. Le uniche che voglio pubblicare su questo blog sono quelle della senatrice Franca Rame, che oggi con una lettera aperta, comunicava le proprie dimissioni al presidente del Senato Marini.

Al Senato non si usa ascoltare chi interviene, anche se l’argomento trattato è più che importante. No, la maggior parte
dei presenti chiacchiera, telefona su due, tre cellulari, legge il giornale, sbriga la corrispondenza. (…)
Oltretutto mi sento complice di una indegnità democratica. Stiamo aspettando da 19 mesi, che vengano
mantenute le promesse fatte in campagna elettorale. Non è stata ancora varata, ad esempio, la legge sul conflitto
d’interessi, e ritengo questo ritardo gravissimo. Non è stata liberata la Rai dai partiti, non è stato fissato un antitrust
sulle televisioni, mentre in compenso tutte le leggi del governo Berlusconi, assai criticate anche all’estero, sono
in vigore, il falso in bilancio continua a essere depenalizzato, la ex Cirielli continua a falcidiare migliaia di processi.
Che dire dei deputati e senatori condannati e inquisiti che ogni giorno legiferano e votano come niente fosse?
Che dire di una finanziaria insoddisfacente alla quale siamo stati obbligati a dare la fiducia, altrimenti non avrebbe
avuto i voti per passare?
Che dire del consenso dato dal governo Prodi nel 2006 e riconfermato, “di persona” dal Presidente Napolitano a
Bush nel 2007, per la costruzione della più grande base americana d’Europa a Vicenza?(…)
Quante volte, per non farlo cadere, ’sto benedetto governo, ho dovuto subire il ricatto e votare contro la mia
coscienza? Troppe.”

Insomma un governo che si ostina a governare anche se non ha la possibilità (grazie ad una legge del governo Berlusconi comunque ancora in vigore) piegandosi ai voleri di chiunque, cattolici, centristi, senatori bizzosi e volubili, creando paradossi tutti italiani come il caso Mastella appunto. Sorpresi?

martedì

I fedeli tiratori

Sai che questa volta mi candido anch’io, e tu?”
Anch’io ma stavolta non al quartiere ma al comune.” “Carissimo, vorremmo che tu ci confermassi la tua stima anche alle prossime consultazioni, insomma vorremmo che tu fossi un nostro candidato”.
Ed ancora: “Ci confermi il tuo appoggio per le prossime elezioni, sai stiamo rivedendo un po’ tutte le cariche, questa volta sarà diverso. Mi confermi gli stessi voti dell’ultima volta?”.
Messina si popola di accordi e contatti tra portatori di voti, candidati più o meno di “servizio” e addetti alle segreterie politiche.
I 1700 candidati della scorsa tornata elettorale si rimettono in moto, alcuni delusi lasciano il posto ai nuovi procacciatori di voti per le troppe liste, altri si riprepareranno al nuovo impegno per fare meglio.
Al Comune come alla Provincia. A centro destra ed a centro sinistra le frasi sono le stesse.
A destra, anche con lo smembramento della CdL con Fini e Casini che prendono le distanze da Berlusconi, e senza un candidato “forte” da opporre a Genovese (sindaco uscente e candidato del Partito Democratico), c’è un po’ di incertezza. Ma il mercato dei candidati è già iniziato.
Con Tizio o con Caio vedrai che vinceremo, sai la gente è stanca, e poi alle amministrative non è come alle politiche, si vota l’amico, il parente…”.
Si consultano gli archivi elettorali e si redigono elenchi. Così la scacchiera elettorale vede muovere le prime pedine.
Come nel mezz’agosto messinese, al suono dei colpi a salve la macchina votiva parte al grido di “evvivamaria” anche la macchina elettorale si avvia tirata dai suoi devoti “candidati”.
Qualcuno aspetta candidature a sorpresa o liste civiche di rottura (magari con il bollino di Grillo), altri aspettano i piccoli partiti più a destra e quelli più a sinistra, ma lì al momento regna il caos.
E se cambia la legge? E se ci sarà lo sbarramento?”
Messina, storicamente monarchica, ad alta concentrazione massonica, secondo qualche commissione antimafia, verminaio, crocevia di forti interessi economico-mafiosi tra Sicilia e Calabria con tentacoli in ogni palazzo. Messina che ha per simbolo uno scudo crociato. Qualcosa vorrà dire…

giovedì

La guerra? Ci pensa il Papa

43 milioni di bambini vivono in paesi in guerra. Scontri tra etnie, rivolte contro regimi, conflitti religiosi ed esportazioni di democrazia. 37 sono i paesi attualmente in guerra. Il mondo intero è disseminato di conflitti che mietono milioni di morti, generano dolore e disperazione. Stimare i profughi è quasi impossibile. Nel generale declino del "made in Italy" si distingue l'industria armiera che nel 2007 ha collezionato autorizzazioni all'esportazione per quasi 1,5 miliardi di euro con un incremento del 16,18% rispetto all'anno scorso.
L’alba del 2008 si affaccia su questo triste scenario. Le cronache riportano i dati inquietanti della strage avvenuta in Kenya.
Il Papa durante il suo discorso di inizio anno, però trova la causa di ciò che semina l’odio nel globo: “negare la famiglia minaccia la pace” attenzione però non tutte le famiglie ma “è la famiglia naturale” fondata da un uomo ed una donna. Tutto ciò che mina questo principio “mette a rischio la pace mondiale”.
Omosessuali, conviventi, separati e divorziati ed anche un po’ i comunisti hanno costellato di conflitti e violenze questo mondo.Questo secondo Benedetto XVI. Facile no?
Negli anni ’80 il riarmo teologico agli esempi dell’Intifada e dell’islamismo rivoluzionario, del travolgente ritorno del cristianesimo violento dell’Europa dell’est, in versione fondamentalista protestante in America, o alla resurrezione dell’ebraismo ortodosso in Israele, si sono aggiunte le drammatiche conferme delle “guerre sante”, come la comparsa del terrorismo islamico di al-Qaida, gli scontri nella ex Iugoslavia tra cattolici croati, serbi ortodossi e musulmani del Kosovo, le guerre permanenti in Sudan o in Nigeria e i cristiani animasti del Sud, la prosecuzione dei conflitti tra induisti e musulmani in India, tra buddisti e induisti nello Sri Lanka, tra sanniti e sciiti nell’Iraq dopo l’invasione statunitense, anche quest’ultima benedetta secondo Bush da Dio.
Insomma quante guerre sono fatte in nome di Dio. Ma sempre secondo Ratzinger il vero motivo è il sottile e bieco tentativo dei froci e dei comunisti che vogliono distruggere la “famiglia naturale”.
Ma dopo il Papa che trova le soluzioni ai grandi problemi del mondo, arriva anche Giuliano Ferrara che tira fuori dal cilindro magico e quindi promuove una moratoria contro l’aborto con l’appoggio del cardinale Ruini (per intenderci quello che negò le esequie ecclesiastiche per il defunto Dott. Piergiorgio Welby) . In questo paese governato dalla chiesa, dalla mafia, dai fabbricanti di armi, banchieri e massoneria non si fa fatica a trovare le false soluzioni. Soprattutto se perseguirle apre le porte a serbatoi di voti dei cattolici. E Dio solo sa quanto in questo momento, Ferrara e quindi il suo padrone Berlusconi, ne abbiano bisogno.
Intanto l’UCAM, Unione Cattolica Automobilisti Multati a sorpresa prepara una moratoria contro gli autovelox ed i semafori rossi, colpevoli secondo loro delle carestie nel centro Africa, mentre nelle piazze italiane da domani il GCP (Genitori Cattolici Preoccupati) raccoglierà le firme in cento piazze italiane per vietare la vendita di Boeri in modo da far diminuire sensibilmente le vittime delle stragi del sabato sera. In nome di Dio.