venerdì

Una soluzione civile


…il duce dei moderati non è felice (…) prima o poi la piuma di un evento imponderabile potrà rovesciare la sorte. Ormai da anni, ne nostro paese la storia si ripete. Vince uno schieramento, poi la gente ne è delusa, per noia, per irrimediabile istinto alla sfiducia per abitudine al lamento. Così il pigro elettore premia un nuovo schieramento che poi disprezzerà e punirà dopo pochi anni. (…)
- Inutilmente cerchiamo di sedurre gli elettori, i telespettatori, i sostenitori, i consumatori (…) li abbiamo abituati alla corruzione, all’ingiustizia, alla mediocrità, ma si sono vendicati: si sono abituati anche al disprezzo.
Esiste una soluzione (…) che potrebbe restituire alla politica un ruolo di arbitrio necessario e stimato: una guerra civile.
Una guerra civile civilmente organizzata, pianificata, controllata e soprattutto sceneggiata con i migliori mezzi della tecnologia e dell’informazione. Una guerra civile di centro.
Si inizierà con l’assassinio di un importante rappresentante del governo da parte di un gruppo terrorista. Questo gruppo terrorista, naturalmente, da noi controllato, sarà formato da persone ampiamente rappresentative di ciò che viene attualmente odiato dai moderati del nostro paese. Uno straniero mediorientale, un anarchico, un omosessuale non stilista, un lavavetri…
(Stefano Benni – LA GRAMMATICA DI DIO – Feltrinelli)

mercoledì

quelli che...

Quelli che sono pacifisti e ripudiano la guerra.
quelli che non tollerano chi servendosi del potere ottiene benefici illegali o immorali
quelli che combattono le ingiustizie, tutte le ingiustizie
quelli che da siciliani odiano i “terzi” che non stanno ne con ne contro la mafia
quelli che si incazzano per le menzogne condite di dati e dette in TV per renderle credibili
quelli che nella dicotomia tra destra e sinistra si schierano per la solidarietà
quelli che sono contro lo sfruttamento e la sopraffazione dell’uomo sull’uomo
quelli che pensano che il reato prescritto sia comunque commesso
quelli che Bruno Vespa ci sta sul cazzo
quelli che non dimenticano
quelli che non si fidano più
quelli che… non sanno che cazzo votare

Il capo dei capi

Si prevede un percorso a tappe ben preciso di un partito-rete(Partito del Popolo della Libertà. ndr):la nascita di un 'comitato costituente', formato da organi dirigenti dei vari partiti in misura proporzionale al loro peso. Poi ci sarà la convocazione dei congressi comunali ai quali avranno diritto di voto gli iscritti ai movimenti che faranno parte del nuovo soggetto politico del centrodestra. Spetterà ai congressi comunali eleggere i delegati che daranno vita al al coordinamento provinciale: quest'organo sceglierà il coordinatore regionale e contribuirà all'elezione di una 'Consulta nazionale' che avrà tre obiettivi: l'approvazione dello Statuto, il varo della Carta dei valori e l'elezione del gruppo dirigente e del leader del 'partito-network'. (S. Berlusconi)
I mafiosi chiamano la propria organizzazione "Cosa Nostra". Sono divisi in "famiglie" e ciascuna famiglia ha un capo, detto "rappresentante", eletto da tutti gli "uomini d'onore", assistito da un vice-capo e uno o più "consiglieri". In ogni famiglia gli uomini d'onore (o "soldati") sono coordinati, a gruppi di dieci, da un "capodecina". Tre famiglie costituiscono un "mandamento" e i capi-mandamento (anch'essi eletti) fanno parte della "Commissione", che è il massimo organismo dirigente di Cosa Nostra. La Commissione prende le decisioni più importanti, risolve i contrasti tra le famiglie, espelle gli uomini inaffidabili, controlla tutti gli omicidi. (T. Buscetta)

lunedì

Sereni di vergognarsi.


Quanti procedimenti a carico di Riina sono ancora in 1° o 2° grado, e quante indagini si stanno ancora svolgendo… eppure su mediaset si manda in onda la fiction “il capo dei capi” che ricostruisce la carriera criminale di Riina, facendone secondo i magistrati di Palermo un eroe negativo. Nessun attacco alla serenità di giudizio.
Quante operazioni investigative e quanti processi ancora da svolgere nei tre gradi di giudizio ci sono in corso su cosa nostra… eppure in tv, sui giornali si continua (per fortuna) a parlare di mafia, dei suoi affiliati e delle sue vittime, e per quest’ultime in questi giorni i familiari anche in tv chiedono un degno riconoscimento. Nessun attacco alla serenità di giudizio.
Il processo che vede Cuffaro imputato di favoreggiamento alla mafia per il quale sono stati chiesti 8 anni di reclusione attende la sentenza… eppure il presidente della regione Sicilia appare giornalmente in televisione, perfino per sostenere le famiglie delle vittime di cosa nostra. Nessun attacco alla serenità di giudizio.
Durante le complesse indagini sui fatti di cronaca nera, dove vi sono coinvolti inquirenti, periti, assassini ed innocenti, ogni mossa viene fatte con assoluta cautela alla ricerca della verità… eppure le testate televisive nazionali si fiondano nelle provincia italiana (Cogne, Erba, Garlasco, Perugia) per ricostruire, ipotizzare, intervistare e diffondere notizie e dicerie. Nessun attacco alla serenità di giudizio.
La programmazione de “La vita rubata” film per la televisione che ripercorre la tragica vicenda di Graziella Campagna, giovane stiratrice di Villafranca Tirrena che all’età di 17 anni viene trucidata da un boss latitante e dal suo scagnozzo, per aver ritrovato nella lavanderia dove lavorava una agendina compromettente, viene sospesa su richiesta del presidente della Corte d’Appello di Messina poiché verrebbe influenzata la serenità del giudizio. Il ministro Mastella accoglie e chiede alla Rai di sospendere a data da destinarsi la messa in onda della fiction.
L’ennesima beffa viene giocata ai danni della famiglia di Graziella. In primo grado viene condannato all’ergastolo Gerlando Alberti jr. ma riesce ad uscire di galera perché le motivazioni della sentenza vengono depositate con spaventoso ritardo. L’omicida viene così liberato per una "dimenticanza” del magistrato accerteranno gli ispettori del Ministero. A chi non capita di dimenticare qualcosa? Al presidente della Corte d’Appello di Messina certamente no.
Raccontare e ricordare come ogni giorno cercano di fare molte vittime, è un modo per non sentirsi abbandonati. Qualcuno (solo uno) può sentirsi turbato da chi chiede di non dimenticare.
Una vicenda oscura sempre di più. Una storia che vede boss latitanti, mafiosi locali e paesani collusi, potenti imprenditori, funzionari di polizia e magistrati sbadati. Una storia taciuta ed insabbiata per 25 anni il cui solo ricordo non deve rasserenare nessuno.

Volemose bene...


In Italia ci si mette d’accordo.
Italiani brava gente, così si dice. Tutti insieme appassionatamente. Se non fosse per qualcuno che si ostina a restare fuori dagli accordi, tutto scorrerebbe certamente liscio.
Ci sono tanti modi per mettersi d’accordo.
Con il denaro (Tangenti GdF, Enimont, SME, ai giudici di Roma, finanziamenti illeciti ai partiti), con scambi di favore (nessuno tocchi il nodo del conflitto d’interessi, delle rogatorie, del lodo Meccanico, del falso in bilancio e delle varie leggi ad personam sulla prescrizione dei reati e sulla depenalizzazione), con prospettive di vantaggi di potere e ritorni di consensi elettorali (Berlusconi, Veltroni ed il grande centro).
Non è neanche difficile. Basta tenere a bada la magistratura (ci pensa Mastella) i mezzi di informazione (RAISET) i personaggi scomodi (Pollari ed il SISMI) e le teste calde (De Gennaro al G8).
Ogni tanto si semina del terrore generalizzato (si sguinzagliano i tifosi dopo averli sollecitati con false informazioni per le vie delle città) e si cerca un nemico unico (Rumeni ed extracomunitari) e si riempiono le cronache di inchieste innocue e scrupolose (da Cogne a Garlasco) per far convergere l’attenzione di tutti su falsi fatti.
Insomma non lamentatevi se restate fuori dagli accordi, non vi si chiede altro che chiudere gli occhi e sognare… di stare altrove.

sabato

PERUGIA COME SODOMA


Università tra le migliori d'Europa in uno dei posti più belli al mondo.
Strutture per gli studenti ed ottima qualità di vita.
Locali per bere ed ascoltare musica di ogni genere.
Canne come se piovesse e scopate da ricci...
...quasi quasi mi trasferisco.

Una vita di sacrifici


Ma che vita dura che conducono i nostri politici. Gli elettori li costringono ad affannarsi, ad industriarsi, a mentire, ad inventare, a contraollare, sfilare e ritrattare.
Sono costretti a spiegare decreti che neanche conoscono. Creano partiti con i loro compari, si ripuliscono e si riciclano. Cancellano simboli scomodi.
Si difendono dalle richieste di autorizzazione a procedere, si masturbano nel qualunquismo e nel populismo, si arrampicano sulle scivolose pareti delle loro stesse bugie.
Si alleano alla bouvette e litigano sui giornali. Chiudono il partito e ne creano un altro con altri prestanome.
E tutto questo per piacere sempre agli elettori.
Per ottenere semplicemente la stima degli elettori.
Ma non sarebbe meglio cambiarli questi cazzo di elettori?

giovedì

Hanno la faccia come il culo

Berlusconi chiude Forza Italia. Berlusconi crea un nuovo partito.
Non il congresso di Forza Italia. Non l’assemblea degli iscritti.
Lui chiude una società, una Holding e ne crea subito un’altra. Lui è il premier, lui decide, lui cambia tutto e tutti si devono adeguare.
I suoi elettori, i suoi iscritti devono tacere, anzi devono acconsentire ubbidienti come servi.
Finisce anche la Casa delle Libertà. I suoi alleati lo osservano basiti.
Se il PD ricrea il grande centro (leggasi DC) Berlusconi non può essere da meno.
Cancelliamo gli estremi. Sbanchettiamo la destra e la sinistra.
Bertinotti elogia le mosse mediatiche di Berlusconi.

Dalle intercettazioni si scopre che gli uomini nominati da lui in Rai complottavano con i dirigenti Mediaset.
Lui li aveva messi lì per ottenere favori e concertare i palinsesti delle due aziende.
Lui che non avrebbe “spostato neanche una pianta in RAI”
Mastella (ministro dell’interno) rimprovera chi diffonde le intercettazioni che non hanno rilevanza penale, come se eventualmente quella politica non fosse di per sé importante.
Mastella (ministro dell’interno) non accenna minimamente al conflitto di interessi.
Berlusconi pianifica gli interventi delle sue reti a scapito della televisione di Stato.
I suoi servi in Rai facevano il doppio gioco. I suoi servi gli consentivano di avere tutta l’informazione di uno stato nelle sue mani.

lunedì

RIS VIAGGIARE INFORMATI

Mia madre conosce per filo e per segno la mappa di ogni reparto RIS dei carabinieri.
Mia madre ha quasi settant’anni ma attraverso i programmi delle televisioni nazionali ricorda per ogni omicidio, quale reparto dei RIS sta indagando.
Ma se gli chiedo il posto dell’Italia nella classifica mondiale della libertà di informazione, lei pensa che siamo ai primi posti. Come credere diversamente visto che sappiamo tutto, perfino delle tracce ematiche sui pedalini di una bicicletta, o sul DNA trovato nel coltello lavato con la candeggina.
Ma che informazione è questa?
Mi stanno rincoglionendo la famiglia. Impiegherò pomeriggi interi per tentare di spiegare che se sappiamo tutto su una studentessa uccisa da un amico è perché non dobbiamo sapere niente sul resto.

La polizia indaga sulla polizia


Ma che c’entra il calcio con la morte di Gabriele Sandri?
Perché i telegiornali si sono ostinati nei loro convulsi collegamenti a sottolineare che un tifoso era stato ucciso. Non un ragazzo e basta, ma un tifoso laziale. Perché dare risalto ad un aspetto ininfluente della vicenda solo per aizzare la rabbia delle tifoserie?
Se un poliziotto della Stradale vede a 100 metri dalla sua pattuglia in una stazione di servizio, alcune persone che litigano, che urlano, che anche violentemente si scontrano (i motivi del contendere gli sono oscuri e comunque non sono affatto rilevanti) insomma una rissa, accende le sirene per avvisare che l’accadimento è stato notato dalle forze dell’ordine, e quando i violenti rissosi (senza sapere chi ha acceso la rissa e chi l’ha subita) salgono nelle auto per scappare, decide di estrarre la pistola e sparare un colpo in aria ed uno evidentemente all’indirizzo di una delle auto, colpendo a morte uno degli occupanti, che importanza può avere se l’alterco si era verificato per motivi di tifo calcistico, un sorpasso vietato o un motivo religioso.
Il problema non è il perché è nata la rissa, ma come un’agente della Polizia Stradale ha cercato di risolverla.
Se gli occupanti di quelle due o tre auto coinvolti negli scontri fossero stati anziché tifosi, accesi sostenitori di partiti politici contrapposti, che cazzo sarebbe cambiato. Un ragazzo sarebbe comunque stato ucciso da una pallottola sparata da un poliziotto senza che ci fosse alcun motivo.
Una pallottola. Uno sparo. Un ragazzo morto. Un altro. Senza motivo.

Il cielo di domenica


chi sbarca il lunario,

chi muore allo stadio,

chi nasconde le tracce,

chi mente alla gente,

chi spara per aria

chi in piazza Alimonda,

chi fa un concorso

chi confonde le cose...

ma il cielo è sempre più blu...

venerdì

FATE SILENZIO!


Fate solo silenzio. Non affrettatevi a dire nulla su di lui. Non serve. Soprattutto se dovete mentire.

Mentana da Santoro salutava il grande cronista. Lui che amava la cronaca nera.

Mentana lo stesso che dopo le dichiarazioni di Berlusconi da Sofia, disse che se Biagi veniva rimosso dal suo incarico, si sarebbe incatenato...

Biagi non è stato rimosso, è stato costretto ad andarsene (la coscienza di Mentana, che non ha battuto ciglio, è salva).

Biagi amava la "nera", perchè è l'attività primaria del vero cronista, che si fionda sul fatto con il suo taccuino. Ma mai e poi mai un vero cronista dedicherebbe speciali su speciali al delitto di Cogne.

Fai silenzio Mentana. Meglio il silenzio dell'ipocrisia.

Arriverderci Enzo Biagi.