martedì

I fedeli tiratori

Sai che questa volta mi candido anch’io, e tu?”
Anch’io ma stavolta non al quartiere ma al comune.” “Carissimo, vorremmo che tu ci confermassi la tua stima anche alle prossime consultazioni, insomma vorremmo che tu fossi un nostro candidato”.
Ed ancora: “Ci confermi il tuo appoggio per le prossime elezioni, sai stiamo rivedendo un po’ tutte le cariche, questa volta sarà diverso. Mi confermi gli stessi voti dell’ultima volta?”.
Messina si popola di accordi e contatti tra portatori di voti, candidati più o meno di “servizio” e addetti alle segreterie politiche.
I 1700 candidati della scorsa tornata elettorale si rimettono in moto, alcuni delusi lasciano il posto ai nuovi procacciatori di voti per le troppe liste, altri si riprepareranno al nuovo impegno per fare meglio.
Al Comune come alla Provincia. A centro destra ed a centro sinistra le frasi sono le stesse.
A destra, anche con lo smembramento della CdL con Fini e Casini che prendono le distanze da Berlusconi, e senza un candidato “forte” da opporre a Genovese (sindaco uscente e candidato del Partito Democratico), c’è un po’ di incertezza. Ma il mercato dei candidati è già iniziato.
Con Tizio o con Caio vedrai che vinceremo, sai la gente è stanca, e poi alle amministrative non è come alle politiche, si vota l’amico, il parente…”.
Si consultano gli archivi elettorali e si redigono elenchi. Così la scacchiera elettorale vede muovere le prime pedine.
Come nel mezz’agosto messinese, al suono dei colpi a salve la macchina votiva parte al grido di “evvivamaria” anche la macchina elettorale si avvia tirata dai suoi devoti “candidati”.
Qualcuno aspetta candidature a sorpresa o liste civiche di rottura (magari con il bollino di Grillo), altri aspettano i piccoli partiti più a destra e quelli più a sinistra, ma lì al momento regna il caos.
E se cambia la legge? E se ci sarà lo sbarramento?”
Messina, storicamente monarchica, ad alta concentrazione massonica, secondo qualche commissione antimafia, verminaio, crocevia di forti interessi economico-mafiosi tra Sicilia e Calabria con tentacoli in ogni palazzo. Messina che ha per simbolo uno scudo crociato. Qualcosa vorrà dire…

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