Il simpatico duo Berlusconi-Tremonti avvia la manovra economica facendo approvare la finanziaria in venti minuti netti.
Tagli ovunque.
Le risorse agli Enti locali dimezzate, riduzione di fondi alla Sanità, Istruzione e Giustizia.
Non arrivano più soldi per acquistare le divise della polizia e fare il carburante alle volanti.
Il peso della manovra graverà sempre più sulle spalle dei lavoratori dipendenti.
Questa è la tattica. Scontentare qualcuno si deve.
Tremonti già in campagna elettorale preannunciava un periodo di recessione e le manovre che avrebbero richiesto sacrifici agli italiani.
Siamo in crisi.
I lavoratori di ogni settore dell’economia sono pronti alla mobilitazione. Le misure anti-evasione vengono alleggerite se non cancellate del tutto.
Si maschera perfino la censura e l’annientamento delle capacità di indagine giudiziaria con la falsa scusa del risparmio sui costi delle intercettazioni telefoniche.
Lacrime e sangue. Occorrono sacrifici.
Eppure il governo non rinnega gli amici ed è pronto ad onorare i propri debiti.
Parte così l’acquisto di quattro aerei telecomandati con armi laser MQ-9 Reaper.
L’Italia verserà 330 milioni di dollari agli Stati Uniti.
Grazie.
Prego.
Il motivo lo spiega un documento del pentagono: “questo programma aumenterà la capacità dell’Italia di contribuire alle future operazioni antiterrorismo che gli USA potrebbero intraprendere”.
In buona sostanza il nostro paese acquista quattro velivoli super tecnologici dagli Stati Uniti per usarli quando gli Stati Uniti lo richiederanno per l’uso che gli Stati Uniti imporranno.
Non bastava quindi ospitarli nelle basi USA italiane.
No, occorreva pagare 330 milioni di dollari!
Sembra più il pagamento di un debito.
Grazie.
Prego.
Flashback:
Nel 2001 un inchiesta parte da Milano, arriva a Los Angeles attraversando Londra, Hong Kong, Zurigo, Malta e Montecarlo. Il percorso che compiono i diritti televisivi e cinematografici Mediaset.
All’epoca dei fatti messi sotto osservazione dalla magistratura Mediaset stava per quotarsi in borsa.
Si segue il filo.
Un percorso assai vorticoso.
Ad ogni passaggio, da una società all’altra, il prezzo del “bene” aumenta a dismisura senza una spiegazione commerciale, venendo gonfiato ad arte.
Il sospetto è che questi immensi margini nascondano possibili fondi neri e che questo rialzo dei prezzi aumenti il valore dei beni di proprietà dell’acquirente finale falsandone i valori di bilancio.
Lungo questo tortuoso iter di società estere che seguono i diritti, secondo i PM, ci sarebbero tutte società legate a Berlusconi.
Il solito gioco delle scatole cinesi.
Nel 2006 a Los Angeles il sostituto procuratore distrettuale Gonzales manda la polizia Federale a perquisire la sede della Wiltshire Trading dove lavora Farouk Mohamed Agrama, che secondo i magistrati sarebbe un socio occulto di Berlusconi.
Vengono sequestrati computer e parte dell’archivio della società da cui partono i giri di vendite alle società fantasma.
Agrama chiede quindi l’impugnazione della perquisizione.
La procura di Los Angeles si dice tranquilla sulla regolarità delle indagini svolte.
Nel dicembre del 2006 Berlusconi vola negli Stati Uniti per un intervento chirurgico.
Il 1° febbraio 2007 il giudice di Los Angeles (nomina politica) annulla la perquisizione negli uffici di Agrama accogliendone il ricorso e restituisce tutti i documenti che ricostruivano le strade che percorrevano i diritti cinematografici acquistati da Mediaset.
Un altro processo che evapora prima di arrivare alla sentenza.
Grazie.
Prego.
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