martedì

Calati iunco ca' passa la china


















IL RITORNO DEL PRINCIPE
Saverio Lodato
Roberto Scarpinato
Edizioni Chiarelettere

"A questo riguardo è interessante quanto sta avvenendo nel settore della sanità, divenuto da anni oggetto degli appetiti di tanti perché la spesa sanitaria costituisce una delle voci principali ed incomprimibili del bilancio nazionale e di quelli regionali.
E’ una voce che negli ultimi anni è aumentata dell’80 per cento passando dai quarantasei miliardi di euro del 1992 a novantasette miliardi di euro nel 2007.

Mi riferisco allo smantellamento progressivo di settori importanti della sanità pubblica, mediante il dirottamento dei fondi statali dagli ospedali pubblici alle cliniche private convenzionate di cui sono soci palesi o occulti esponenti del ceto politico, loro parenti o prestanomi.
A tali cliniche vengono ceduti tutti i pezzi del sistema sanitario suscettibili di produrre ampi profitti (le alte tecnologie, la diagnostica ecc.) mentre vengono lasciate al pubblico quelli a redditività bassa o nulla (per esempio la rianimazione, la terapia intensiva, il pronto soccorso).

Le prestazioni effettuate – gran parte delle quali inutili ma prescritte da centinaia di medici integrati nel sistema a suon di mazzette e regali – vengono poi rimborsate con il denaro pubblico.
(…) La malasanità figlia della malavita politica causa più morti delle guerre di mafia: un rosario di cadaveri non eccellenti di poveri cristi senza santi in paradiso.

La sanità in Sicilia, una delle patrie della malasanità, è la prima industria con sessantamila occupati, una spesa pubblica di 7,8 miliardi di euro pari al 40 per cento del bilancio regionale.
(…) Sono dati che parlano da soli.
A seguito di un’indagine condotta dalla Procura di Palermo su una delle più rinomate cliniche private dell’isola – la clinica Santa Teresa di Bagheria – è emerso che su ventinove milioni di euro pagati dalla Regione Sicilia alla clinica solo quattro erano effettivamente dovuti".
In questi anni il Principe ha distrutto la sanità pubblica a vantaggio di quella privata.
Certo in questi anni le cliniche private i laboratori di analisi e le case di cura convenzionate, hanno assunto ed investito.
Ora senza demonizzare il privato, risulta chiaro che un freno debba essere messo.
Farlo d’un tratto è doloroso per tutti.
Forse anche eccessivo.
Ma da qualche parte si dovrà pure iniziare.
Quando si chiude una azienda per la sua appartenenza mafiosa, è un danno senz’altro per chi ci lavora, ma lo è ancor di più per la collettività se si lascia che operi per l’arricchimento di cosa nostra.
Leggendo la testimonianza del giudice Scarpinato raccolta da Saverio Lodato si ha chiaro il motivo per cui oggi la Sicilia e tutta l’Italia si ritrova invasa dalle metastasi del malaffare, della corruzione e della mafia. Un invito a leggerlo ed a riflettere.

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