martedì

La farfalla di Herat

Dalla finestra entrava una luce grigia. 

Pioveva ma non faceva freddo. 

Si era svegliata allegra quella mattina. 

La madre aveva finito di cucire l’orlo del vestito che avrebbe indossato. 

Era bianco e rosa. Era bellissimo. 

Alla festa lo avrebbe mostrato alle sue cugine.

Aveva rifatto il letto e posato sulla coperta la sua bambola.

Ormai era grande. Aveva tredici anni. 

La teneva sempre sul letto per ricordarsi dei tempi da bambina. 

Si sentiva una principessa. 

Girava su se stessa per gonfiare la gonna. 

Voleva essere bella come una farfalla, come quelle che disegnava spesso sui suoi quaderni.

Dall’altra stanza sentiva la voce del padre e della madre intenti nel prepararsi ad uscire. 

Sarebbe passato lo zio a prenderli con la sua auto.

Da lontano arrivavano gli echi di una città in guerra. Una guerra che non capiva. Una guerra che faceva tanto rumore. Rumori sordi e tristi.

Motivi per festeggiare ne restavano sempre meno in quella parte del mondo. 

Oggi però c’erano le nozze di un parente. 

Oggi sarebbero stati sorrisi e balli, chiacchiere e canti. 

Oggi avrebbe sorriso alla vita. 

Erano tutti pronti per uscire. 

La madre le sistema il fiocco nei capelli. Si sorridono. 

Lo zio era arrivato. 

Velocemente entrano in macchina per evitare la pioggia insistente. 

Le scarpette si inzuppano un po’ di fango.

Un brivido corre lungo la schiena della ragazzina. 

Sarà l’umido nelle spalle o il calore interno dell’auto. 

E’ felice. 

Con la mano toglie un po’ di fango dalla punta delle scarpe. 

E’ impaziente. 

Guarda con attenzione la strada per capire quanto tempo manca all’arrivo.

Gli altri occupanti dell’auto parlano tra loro.

 I rumori della pioggia e le voci si confondono. 

La bambina avverte il sottofondo ma gli sembra il suono di una orchestra. 

Archi e fiati che accompagnano gli ingressi delle principesse.

Guarda ancora avanti ma la pioggia è sempre più fitta e rende tutto confuso. 

Il rumore si fa più forte.

 Forte sempre più forte fino a sentire un boato.

 Una farfalla con sogni di bambina è volata via da quella strada fangosa di Herat. 

E’ volata verso la festa a cui era diretta. 

Voleva ridere con le altre bambine. 

Voleva mostrare il suo vestito e fare la ruota girando forte. 

Voleva vivere.

 Notizia:

 HERAT - Una bambina afgana di 13 anni è morta uccisa dai colpi di mitragliatore sparati da un blindato italiano di pattuglia nella zona occidentale dell'Afghanistan. Secondo l'Esercito, la macchina non si è fermata all'alt dei militari; secondo lo zio della bambina uccisa, al volante dell'auto, stamane pioveva molto in quella zona e se non si è fermato è perchè ha "visto le luci quando era troppo tardi".


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