martedì

"Ecco la cupola". L'ultimo affondo di De Magistris


Di Antonio Massari(Giornalista)da La Stampa del 9 agosto 2008


Il pm chiude l’inchiesta “Toghe lucane”.

Tra i 33 indagati politici e carabinieri.

Una cupola giudiziaria.

«Condizionavano le pubbliche amministrazioni e interferivano sull’Ordine giudiziario, sul Csm e sul ministero».

Il pm di Catanzaro Luigi De Magistris, punito e trasferito dal Csm, chiude l’inchiesta «Toghe Lucane» con un lungo elenco di indagati – ben 33 – e pesanti accuse alla magistratura.

E’ il suo ultimo atto da pubblico ministero prima di trasferirsi a Napoli con funzioni di giudice.

Tra gli indagati figurano 8 magistrati, quattro ufficiali dei carabinieri, un senatore, un presidente di Regione e tre sindaci.Indagati anche l’ex questore, Vincenzo Mauro, e l’ex capo della squadra mobile, Luisa Fasano.

Nelle aule di giustizia, a Potenza, si oscilla tra la corruzione e la «cartomanzia giudiziaria» (la pm Claudia De Luca, per 65 volte, chiama l’899 di un cartomante con il telefono di servizio).

Spuntano complotti tra vertici dei carabinieri (i generali Cetola e Garelli, comandante interregionale e comandante della Basilicata) e toghe (il sostituto pg Bonomi) per danneggiare altri magistrati (i pm Woodcock e Montemurro, i gip Iannuzzi e Pavese).

Il «sodalizio», scrive De Magistris, era «composto da politici, avvocati, imprenditori e faccendieri che avevano necessità di interventi illeciti per il condizionamento dell’attività giudiziaria.

I pubblici ufficiali asservivano la loro funzione, ricevendo utilità varie, inclusi incarichi in ruoli di vertice all’interno dell’ordine giudiziario o nella commissione antimafia».

Al centro delle vicende un vorticoso giro di soldi.

Milioni di finanziamenti pubblici vengono dirottati sul complesso turistico Marinagri.

Ubicato in una zona ad alto rischio idrogeologico, potrebbe essere spazzato via da un’alluvione.Ma non importa: i finanziamenti devono passare ugualmente.

La magistratura lucana, allertata sull’operazione archivia.

Le indagini sono condotte dalla pm di Matera, Claudia Morelli (indagata).

Intanto, il pm napoletano, scopre che Giuseppe Chieco, capo della procura di Matera, era interessato all’acquisto d’un appartamento nel villaggio turistico.

Scopre che il senatore Filippo Bubbico (Pd), ex governatore lucano, spinge perché il progetto passi.

Indaga anche sul Presidente della Regione, Vito De Filippo (Pd), su un alto funzionario del ministero (Massimo Goti), sull’ex moglie di Marco Follini, Elisabetta Spitz, e sui passaggi che portano all’approvazione di progetto e finanziamento.

Altri esempi. Iside Granese, Presidente del Tribunale di Matera, ottiene dalla banca Popolare del materano un mutuo di 620 mila euro al tre per cento d’interessi.

Per la banca sembra un’operazione in perdita.

Ma la Granese firma una sentenza di fallimento che avvantaggerebbe due esponenti della banca.In queste 516 pagine scorre una storia ultraventennale: indagando sulla magistratura lucana, de Magistris, scopre novità su tre casi irrisolti: la scomparsa di Elisa Claps e due duplici omicidi.

Novità trasmesse alla procura di Salerno.

1 commento:

Adduso ha detto...

A mio modesto avviso, il 51% dei rappresentanti istituzionali, certa magistratura compresa, è manifestatamente allineata alla “politica mafiosa”.

La mia piccola storia è la mia prova tanto documentata quanto purtroppo altrettanto eloquente di ciò, in quanto per combattere la mafia ci si deve affidare sempre alla Legge, ma quando mafia e Stato visibilmente si “identificano”, il cittadino non ha a chi rivolgersi, perché a quel punto anche certi distretti giudiziari si rivelano “un’organizzazione”.