martedì

In che mani siamo!

A proposito di controlli antisismici nella città teatro del terremoto del 1908.

A proposito di organismi di controllo e interessi economici.

A proposito di piccole opere di demolizione e grandi opere di collegamento.


I FATTI:


Alcuni privati, nel corso di una operazione immobiliare da milioni di euro, riescono a trovare il modo di farsi autorizzare dalla Provincia Regionale di Messina a “bucare” il sostegno di un ponte che sostiene una bretella autostradale, demolendo cioè la parte di un muro di fondazione di sostegno della spalla del viadotto, con conseguente significativa riduzione dei coefficienti di sicurezza e di stabilità del ponte sia in condizioni statiche sia soprattutto in condizioni sismiche.


Già sismiche!


Scatta l’inchiesta e arrivano le misure di custodia cautelare.

Ai domiciliari finiscono l’ing. Termini Giuseppe progettista del foro, il tecnico della Provincia Sidoti Pinto Benedetto che il foro ha autorizzato e il prof. Teramo Giuseppe direttore dell’osservatorio sismologico dell’Università di Messina che ha attestato che il foro si poteva fare.

Nell’inchiesta finiscono ovviamente anche coloro i quali da tutto ciò ne avrebbero tratto un giovamento in termini economici, e cioè i proprietari del terreno e i costruttori del complesso residenziale, i signori Denti Paolo e Denti Antonio, Mangraviti Antonino e Vinciullo Vincenzo.


Ma torniamo al prof. Teramo.


L’illustre sismologo consulente della società Archimede s.r.l di Mangraviti e Vinciullo avrebbe come riporta il tecnico della Provincia Sidoti Pinto svolto delle indagini utilizzando apparecchiature ad ultrasuoni attraverso il suo Istituto Universitario sulla parte di blocco di calcestruzzo da demolire per conto dei costruttori appunto. L'indagine avrebbe escluso ogni nesso strutturale tra la pila dell’impalcato e lo steso blocco.


Nell’ordinanza già questa circostanza suona strana poiché inusuale è la “possibilità per un istituto universitario di effettuare studi tecnici per conto di privati”.


Il prof. Teramo, il direttore dell’osservatorio sismologico dell’università della città italiana a più alto rischio sismico, arriva a dichiarare il 7 maggio del 2008 addirittura che “… non sono individuabili detrattori di sicurezza riconducibili alla rimozione del blocco di calcestruzzo, si evidenzia, piuttosto, che la rimozione de quo ha avuto un positivo effetto sulla struttura della spalla del viadotto. ”


La procura ha evidenziato invece che “la natura strutturale dell’opera demolita durante i lavori era sicuramente evidente, senza possibilità di errore” (…) “sulla base di queste valutazioni tecniche errate e false, sia i proprietari che il Direttore dei Lavori hanno basato la loro azione, la quale ha portato ad un danneggiamento delle strutture portanti di un viadotto di grande importanza per la Protezione Civile”.

Osservatori Antisismico dell’Università di Messina: in che mani siamo!


Leggi qui la notizia: www.enricodigiacomo.it

1 commento:

Anonimo ha detto...

SPERO CHE CON LA STESSA ENFASI DI QUESTO ARTICOLO VERRANNO PUBBLICATE ANCHE LE SCUSE AI PERSONAGGI COINVOLTI QUANDO SI FARA' PIENA LUCE SULL'INTERA VICENDA.

INTANTO IL RAPPORTO TRA GLI ARTICOLI DA "STRILLONE" SULLA NOTIZIA DEGLI ARRESTI E QUELLI QUASI "INVISIBILI" SUL WEB RELATIVI AL TOTALE ANNULLAMENTO DEL PROVVEDIMENTO CAUTELARE, DISPOSTO OGGI DAL TRIBUNALE DEL RIESAME, E' VERGOGNOSAMENTE SBILANCIATO.....

LA VERITA' E' CHE SI INFORMA SOLO SU CIO' CHE FA COMODO O CHE "FA NOTIZIA" E SI CERCA DI NASCONDERE CIO' CHE E' SCOMODO O CHE EVIDENZIA I GIUDIZI AFFRETTATI, FREGANDOSENE DEL DANNO CHE SI PUO' FARE AL PROSSIMO.