venerdì

Sciopero e coltelli

Lo sciopero degli autotrasportatori. Contrari o a favore?
Se qualcuno si schiera con camionisti e padroncini, può passare per uno che vuole l’Italia in ginocchio per uno sciopero che non garantisce nemmeno i servizi indispensabili.
Se qualcun altro lo attacca, per gli effetti devastanti avuti appunto sulla nazione e sull’economia, può essere tacciato come chi è contro i diritti dei lavoratori che protestano.
Ma non sarebbe meglio fare una attenta analisi dei motivi che hanno provocato lo sciopero e le violente ripercussioni che questo ha avuto sul paese?
Dal 2002 al 2007 (solo cinque anni) il prezzo alla pompa del gasolio è aumentato dell’85% .
Sempre per la logica del profitto (la stessa che non permette ad una acciaieria di Torino che deve chiudere di fare gli adeguamenti di sicurezza) molto spesso si ricorre all’impiego di extracomunitari nel settore dei trasporti, sottopagati e sfruttati a scapito della sicurezza. La sicurezza ovviamente non si riduce perché a condurre un autotreno è un rumeno e non uno di Viterbo, ma perché il rumeno viene fatto lavorare per molte più ore, per meno soldi, e se non va bene si manda a casa.
Argomenti validissimi per uno sciopero.
In Italia è da anni che si persegue (solo come impegno propagandistico) la politica della riduzione del trasporto su gommato a favore del treno e delle vie del mare. Mai fatto. Tant’è che se per tre giorni (solo tre) i camionisti si fermano la nazione è in ginocchio. Lo sciopero è un diritto, ma va regolamentato. Ma se parliamo di diritti è giusto anche dire che è un diritto non aderirvi, piuttosto che essere costretti a fermarsi per minacce e danneggiamenti. Certo è, che anche nelle fabbriche durante gli scioperi qualche operaio veniva bloccato ai cancelli dai manifestanti.
Ma la cosa più grave credo sia un’altra. Il Governo dinanzi ad una situazione che qualcuno ha voluto paragonare a quella cilena, è stato costretto a trattare. Prodi da Lisbona fa sapere che il governo ha ristabilito la sua autorità”, suscitando ovviamente l’ilarità degli altri membri del parlamento europeo. Il problema credo sia un altro, ben sottolineato dal prof. Ugo Ruffolo.
“Quando a scioperare sono i minatori fuori dal luogo di lavoro o i ricercatori di qualche laboratorio scientifico che studia la cura ai tumori non se ne accorge nessuno” ha sottolineato Ruffolo durante un intervista.
Bene, allora o concediamo a tutti i lavoratori la stessa forza o non permettiamo più che una sola categoria blocchi un intero paese. Altrimenti minatori e ricercatori al prossimo sciopero saranno autorizzati a tagliare le ruote ai camionisti almeno si dovrà anche con loro “ristabilire l’autorità” del governo.

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