giovedì

Si muore perchè si resta soli.

Avere forte il senso della legalità dentro se stessi.
Il rispetto delle regole anche contro le ideologie, anche contro chi è stato dalla tua parte.


Fare mille lotte prima con l’appoggio di tanti, rischiare e combattere.
Poi restare soli. Forse essere lasciati soli.

Il suicidio di Adolfo Parmaliana è vissuto così.
Si muore quando si resta soli.
Ci si uccide a causa della mafia e forse anche a causa dell’antimafia.

Anche per merito suo viene sciolto il comune di Terme Vigliatore per infiltrazioni mafiose.
Un personaggio scomodo. Da emarginare.

Allontanato da tutti.

Da chi era stato attaccato e da chi era stato difeso.

Ora che anche la giustizia gli si rivoltava contro, lui, forse ha provato lo scoramento che soffoca e toglie il respiro.

Sonia Alfano da parte della associazione nazionale famigliari vittime di mafia chiede scusa, scrivendo parole coraggiose, chiedendo l’ammissione di colpa in chi di questo suicidio è corresponsabile.

Apprendo la notizia da
www.imgpress.it e non posso che pensare all’uomo che scompare.
Non posso non pensare alla sua famiglia.

Stasera leggerò Sciascia.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi pare proprio che sciascia avesse capito tutto, molti anni fa.
un suicidio che sconvolge, quello del Prof. Parmaliana. Un altro pezzo sano della nostra società che se n'è andato.

Anonimo ha detto...

Sarà sempre nei nostri cuori, LA ricorderò sempre arrivederci amato professore.

Suo figlio culturale e suo grande ammiratore.

Adduso ha detto...

Davanti a tragedie come questa si rimane impietriti, tanto più quando si può immaginare cosa abbia potuto provare la persona che si è trovata improvvisamente perché aveva solo cercato di fare emergere la verità.

Tuttavia le solite indignazioni e reazioni, non solo non mi convincono più, in quanto mi sanno solo di mera emotività se non di abituali mere frasi di circostanza, ma soprattutto non servono a nulla nel caso fossero anche genuine, in quanto con il passare degli anni ormai sembrano unicamente degli epitaffi.

Se invece molti che, a mio parere, fanno antimafia con spirito civile, cercassero di riuscire a distaccarsi dai ruoli che magari si sono o gli hanno, oppure la vita stessa, gli ha cucito addosso, forse allora si potrà cominciare a dire molte più verità che non solo farebbero vedere le cose sotto una luce diversa, ma avremmo anche tutti una più sana e preventiva diffidenza verso questo Stato visibilmente “mafioso” in cui viviamo, soprattutto in questa provincia (questo è almeno ciò che vedono i miei “occhi”).

Per dirla in breve, fino a quando coloro (per carità, trasversalmente) che fanno parte della politica impegnata e della cosiddetta società civile, continueranno a fare, o i servi del capitale, oppure i picciotti della politica o ancora gli zerbini dei magistrati, sarà sempre e solo una evidente parata di frangente con la consueta propaganda, e la gente comune continuerà sempre ad annuire soltanto per sopravvivenza, ma altrettanto rimarrà in segreto della convinzione che ognuno la racconta a modo proprio e, sciaguratamente, i “tre pizzi”, la criminalità organizzata, la politica e le Istituzioni, continueranno sempre e solo a fare i “loro interessi” personali e corporativi e qualcun altro che aveva o avrà pensato di ribellarsi, o si ridurrà sotto i ponti, oppure si suiciderà o lo faranno fare fuori “loro”, in un modo o nell’altro.

Anonimo ha detto...

in una città al di sopra di ogni sospetto, avrebbero messo dei maxi schermi nelle piazze principali per indignarsi delle "bugie" su Messina che "BluNotte" racconterà domenica 5.
in una città, in una Terra senza Memoria e quindi senza Passato, senza consapevolezza e quindi con un pessimo Presente e senza programmi seri quindi se possibie, con un peggiore Futuro, si cerca di boicottarla, sottovalutarla, screditarla...
chi non ha scheletri nell'armadio dovrebbe urlare indignato per tutto quello che succede e che non c'è bisogno che arrivi Lucarelli a raccontarle.
in più l'incredibile suicidio di questi giorni..
insopportabile!
pace all'anima del professore

Anonimo ha detto...

in una città al di sopra di ogni sospetto, avrebbero messo dei maxi schermi nelle piazze principali per indignarsi delle "bugie" su Messina che "BluNotte" racconterà domenica 5.
in una città, in una Terra senza Memoria e quindi senza Passato, senza consapevolezza e quindi con un pessimo Presente e senza programmi seri quindi se possibie, con un peggiore Futuro, si cerca di boicottarla, sottovalutarla, screditarla...
chi non ha scheletri nell'armadio dovrebbe urlare indignato per tutto quello che succede e che non c'è bisogno che arrivi Lucarelli a raccontarle.
in più l'incredibile suicidio di questi giorni..
insopportabile!
pace all'anima del professore

Anonimo ha detto...

E' morta una gran bella persona.

Anonimo ha detto...

La solitudine e la grandezza dell'essere di un galantuomo che non c'è più.
Abbiamo conosciuto ed apprezzato Adolfo Parmaliana, ne
abbiamo condiviso momenti di grande intensità. Un Uomo. Un
Galantuomo. Sempre con il sorriso sulle labbra, di una
giovialità travolgente al cui contagio era impossibile
resistere. Dotato, meritatamente, di grande autostima.
Una persona positiva, insomma.
Il cui profilo, per quanto ci riguarda, non combacia affatto
con quello di un suicida. Adesso che Adolfo non c'è più,
leggiamo che si sarebbe ucciso perché lasciato solo dalle
istituzioni, dal suo partito e da chissà quanti altri.
Ma proprio sulla funzione e sulla figura del "partito"
avevamo avuto modo di discutere solo a dicembre dell'anno
passato, e l'impressione che ne avevamo tratto é che
l'intelligente prof. Parmaliana aveva compreso, come abbiamo
compreso noi, che le strutture di partito - destra o
sinistra o centro, poco importa - sono strutture
ottocentesche funzionali solo al replicarsi del Potere e
lontane anni luce dai bisogni della Gente.

Ora che non c'é più in molti fanno a gara per tirarlo
dalla giacchetta, per etichettare il suo agire come
necessario al suo essere (o essere stato) di sinistra. Ma la
sua statura, il suo essere, sono tipici dell'Uomo che parla
e sa anche agire assumento su se stesso responsabilità
enormi e combattendo una impari battaglia contro forze
oscure non sempre ben definite.

Un Uomo del terzo millennio, insomma. Un Uomo come quelli
che Europa Futura promuove e propugna. Un Uomo che sognava
una società migliore e che per questo sogno agiva essendo
un Esempio vivente di come si potesse essere incrollabili,
incorruttibili, tetragoni.

Qualcuno ha liquidato la sua fine commentando "...capita"

Ed è vero! Capita quando si viene suicidati. Quando non ci
si accorge che si sta camminando su di un sentiero
luccicante, ma che il luccichìo è il riflesso della luce
sul fango dopo abbondante pioggia. Lo stesso fango di una
società che costituisce quella "zona grigia" la quale, per
non perdere posizioni sociali, di carriera, professionali,
si preferisce non guardare, voltarsi dall'altra parte o, nel
migliore dei casi, fare lo struzzo.

Noi non crediamo che Adolfo Parmaliana si sia, strictu
sensu, suicidato.

Sappiamo che, per il suo agire, era andato avanti, troppo
avanti al livello globale di comprensione della società
che gli stava intorno. Era insomma, spiritualmente parlando,
uno dei nostri e come tale lo piangiamo raccogliendo il
testimone lasciato in fondo a quel maledetto burrone.

Addio, Adolfo, il tempo ti darà quella ragione che adesso
ti è stata negata.

Associazione politica Europa Futura

Adduso ha detto...

La fine della Giustizia ed il ritorno prossimo del locale “capo bastone”

Approfitto di questo cortese spazio, per potere contestare in tutti i modi che la rete ci consente, uno dei peggiori emendamenti, che “castra” deliberatamente il processo civile in danno del cittadino comune.

Infatti, “… il governo è stato recentemente battuto alla Camera su un emendamento del Pd alla manovra economica in materia di giustizia civile. L'emendamento riguarda l'appello nel processo civile, dichiarando non ammissibile il ricorso in Cassazione contro una sentenza di appello che confermi quella di primo grado. Presentato da Donatella Ferranti del Pd, viene giudicato tecnico in ambienti del governo e della maggioranza, perché introdurrebbe un ulteriore filtro rispetto a un dato specifico …” (http://www.pupia.tv/modules.php?name=News&desc=full&file=article&sid=4067);

Ora, come singolo e modestissimo cittadino, non posso fare altro che girare su internet questa mio altrettanto modestissimo commento, sperando che nelle file dell’opposizione attuale, soprattutto del PD, qualcuno si possa rendere conto del gravissimo danno fatto ai comuni cittadini, soprattutto noi meridionali, che saremo ridotti che alla fine, per non soccombere davanti ad una notoria (senza generalizzare) “giustizia” locale preorganizzata e quindi non consumarci economicamente ed esistenzialmente, per risolvere i nostri problemi e conflitti, ci rivolgeremo come in passato ai “capi bastone” della zona.

Si è ancora in tempo per tornare indietro, perché si deve pure esprimere il Senato, e per questo da comune e semplice cittadino mi appello al PD, a tutta la Sinistra, e a coloro che anche nel Centro-Destra hanno il senso della Libertà, affinché non ci mettiate attorno al collo di noi persone del SUD, anche questo “laccio mafioso”, in quanto per noi sarebbe veramente la fine e stavolta … “senza Cassazione”, poiché, ripeto, questa situazione (per la mia modestissima esperienza in trincea) potrebbe rappresentare una notevolissima limitazione di noi cittadini del SUD quando tentiamo, bene o male, di resistere all'evidente "sistema politico-istituzionale-affaristico mafioso" che ci soffoca senza tregua.

Pino Amoruso ha detto...

Sto pubblicizzando una iniziativa sul mio blog...Se la pensate come me facciamo "RETE". Inserite il bunner nel vostro blog... E' importante!!!

Sto visitando molti blog in questi giorni...se vi ho lasciato il messaggio in precedenza, considerate il mio passaggio come un saluto.