venerdì

Racconti di Natale

Quando non ho fretta amo fare la spesa al supermercato.

Girare tra gli scaffali in cerca di prodotti in offerta o cose mai provate.

Mi piace guardare i prezzi e le novità gastronomiche.

Un buon spunto per un’analista.


L’altro pomeriggio mi aggiravo quindi con il mio carrellino nel mio solito supermercato, stranamente non troppo affollato.

Fuori pioveva a dirotto e soprattutto non c’era nulla che mi premesse fare fuori da lì.


All’entrata notai due anziani, marito e moglie che discutevano sull’opportunità di prendere il carrello e non i cestini.

Con calma e pazienza, lei valutava la capienza dei recipienti verdi in plastica.

No è meglio il carrello.


Avevo notato una sorta di leggerezza in quei dialoghi.

Frasi “minime” ma come farcite di felicità nuova.

Avevano vestiti modesti e facce da nonni.

Lui aveva un giaccone cremisi e pantaloni pesanti marroni.

Lei un cappotto di lana grigio scuro e una gonna nera.

Sembravano due bambini dentro un negozio di dolciumi.

Mi stupiva e mi rallegrava allo stesso tempo osservare quell’alone di serenità in due anziani coniugi, segnati dalle vicende che segnano tutti nella vita, con l’evidente ristrettezza economica che traspariva dai loro abiti e dalle rughe dei loro volti.

Li intravedevo di tanto in tanto nei corridoi e provavo una infinita tenerezza. Vicini l'uno all'altra si aggiravano come persi in mezzo a quella festa di cose da comprare.


Ero nel reparto dei dolciumi. Insieme a quello dei vini è il mio preferito.

Biscottini e cioccolatini di ogni forma e gusto. La festa del cacao, in ogni sua forma e stato.


Eccoli di nuovo.

Il carrello conteneva un panettone farcito, un pandoro, delle bacchette di torrone, una bottiglia di spumante asti, due bottiglie di cocacola, due di aranciata e dei succhi di frutta.

La spesa di natale pensavo.

Mi passarono accanto e si fermarono per prendere dallo scaffale una confezione di torroncini assortiti.

Lui chiese: a quanto siamo?

Lei rispose: quasi 40 euro.


Sorrisi e mi allontanai verso la bottiglieria.

Non sono un bevitore di vino però mi piace possedere qualche bottiglia di marca. Preferisco i vini siciliani e mi fermo a cercare qualche etichetta che non conosco.

L’ultimo reparto che visito è quello dei surgelati.

Dalle figure riportate sulle confezioni si possono vedere pietanze prelibate e molto elaborate che a leggere l’etichetta sono realizzabili con il solo inserimento del prodotto in un microonde.

A volte mi sono fatto fregare dalle splendide illustrazioni.

Guardo l’orologio e mi accorgo che la mia tranquilla spesa anti-stress deve concludersi. Dentro il carrellino una bottiglia di vino Calatrasi, una bustina di risotto liofilizzato ai frutti di mare e poco altro.

Mi avvio alle casse.

Poca fila.

Rivedo i due anziani clienti e mi accodo al loro carrello.

Ora ci sono dentro due confezioni colorate contenenti due bambole tipo barby e una macchinina della polizia.

I regali per i nipotini.

Tre pacchettini di cioccolatini misti kinder e un paio di pantofole di velluto per uomo.

I due continuavano a scambiarsi rapide frasi quasi sottovoce.

Sorridevano spesso.

Arriva il loro turno alla cassa.

Il bip dello scanner contava e sommava gli importi degli articoli.

Mi accorsi anche di un latte detergente Nivea da 3,90.

La cassiera gentile e sorridente chiese se volevano comprare un biglietto telethon da due euro.

La signora sorrise e con degli occhi azzurro chiaro che non avevo notato prima annuì.


Centotrenta e ventisette.

La signora chiede al marito qualcosa.

Lui le porge la Social Card e quindici euro.

La cassiera la passa nel pos. Non passa.

Riprova. Niente.

Signora c’è qualche problema con la carta, credo non ci siano soldi dentro.

Loro sorridono entrambi un po’ perplessi ora.

Noi non l’abbiamo mai usata.

Dal microfono viene chiamato un responsabile.

Mi spiace le stiamo bloccando la cassa dice sottovoce l’anziana cliente.

Arriva un signore dai modi sbrigativi e decisi, prende la carta, la passa nel lettorino e dice: “questa carta non ha credito perché ancora deve essere caricata, capita.”


Parlando senza alcuna espressione spiega che alcune carte arrivano senza credito e che verranno caricate nei prossimi giorni. Non si può fare altro che pagare in contanti.

“Ma noi non abbiamo questi soldi.”


Quella frase sembrava pronunciata da una bambina a cui chiedono un milione di euro.

Con stupore e rassegnazione.

Era la spesa di natale.

C’erano i giochi dei nipotini e le pantofole nuove.

C’era la crema da passare la sera prima di dormire ed i dolcetti da offrire per le feste.

L’uomo con la sua raggelante inespressività dice alla cassiera di stornare l’operazione.


I due clienti imbarazzati riposano la carta nel borsellino e salutando mestamente vanno verso l’uscita.

Signorina ci scusi ancora e tanti auguri. Auguri anche a voi.


Usciti per come sono entrati.

Lei con la borsa nera e lui con l’ombrello.

I capelli bianchi e le rughe sul volto.

Un cappotto grigio ed un giaccone cremisi si allontanano sotto la pioggia.

Signore prego…

Guardo la cassiera. Poso il cestino sul pavimento.

No grazie devo andare.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Si buon natale al ...
Leggendo non capisco a che serva perder tempo a preoccuparsi del resto...

Mario

Adduso ha detto...

Dopo avere letto questo post, a parte il gelo che mi è calato e la tristezza che ho provato, mi è venuto in mente come i comuni del messinese, siano quasi tutti indaffarati solo per le festività di fine anno, stanziando soldi al riguardo, tanto che sorgono iniziative cosiddette “spontanee” di cittadini e si “riattivano” annose associazioni per imbandire le strade, organizzare feste, ecc. Addirittura vi sono comitati che si stanno già mettendo in azione per il prossimo carnevale.

Personalmente sono profano in materia di assistenza sociale e faccio affidamento per le informazioni su una persona che se ne occupa direttamente. Ebbene ho appreso che esistono delle procedure di sostegno alle famiglie bisognose mediante delle richieste che ogni comune può inoltrare presso l’assessorato regionale alla famiglia ed alle politiche sociali per ottenere dei sussidi per le persone meno abbienti o per chi può ritrovarsi improvvisamente con gravi problemi di sussistenza. Che io sappia, solo qualche comune ha attivato queste procedure.

In questi giorni, tra l'altro, mi sono chiesto con inquietudine come mai il sistema finanziario mondiale, malgrado comunque degli interventi noti delle banche centrali a sostegno delle grandi strutture di credito, non ha ricevuto che una minima iniezione di fiducia rimanendo sostanzialmente piatto sui minimi.

Ma questa domanda mi ha portato ad un’altra più grande preoccupazione, in quanto se le borse, che solitamente anticipano notoriamente di almeno un semestre la ripresa economica, non si muovono ancora, significa che la situazione è più grave di quello che i nostri “prepagati” mezzi d’informazione ci fanno credere.

Ho un personale quanto modesto timore, che la scena tristissima descritta nel post, non sarà la sola, anzi potrebbe diventare una consuetudine oraria. E tuttavia, sembra che nessuno se ne renda conto.

Auguri al blog e a tutti coloro che lo leggono, ma non sono ottimista.

Laura Raffaeli ha detto...

un episodio tra i tanti, quelli che hanno reso saturo il contenitore delle illusioni, della tristezza.. della fame e della povertà che attanaglia questo atomo di Terra chiamato "italia" così importante nell'occidente solo per l'ospitalità che da sempre da allo stato più ricco del mondo (al vaticano che ne sanno cosa vuol dire non poter pagare ad una cassa? il loro "spaccio" o supermercato pullula di suore e preti che fanno ricche spesone.. non cito lo sfarzo e gli agi dello stato intero).
seguo questo blog sempre con molto interesse, uno dei pochi in rete che non mi annoia e che sento volentieri con la sintesi vocale, quindi prendilo come un complimentone ;) ti faccio tanti auguri, ciao laura

Anonimo ha detto...

Bel racconto.Peccato che sia la realtà quotidiana.Siamo tutti poveri ma illusi di non esserlo.

Anonimo ha detto...

racconto bello?!?!?
è da far tremare!!!
...siete tutti pessimisti, siamo tutti vivi e tutti in grado di dare una mano.
se leggiamo e scriviamo su un blog siamo una fascia privilegiata, pensiamo e dichiariamo ciò che pensiamo.
perchè nascondersi dietro all'illusione che è figlia dell'egoismo...
forse sono "disperatamente" ottimista perchè non sono egoista!
...facciamo ognuno ogni giorno un gesto buono, meglio se ad uno sconosciuto!
anche un sorriso.
forse si sorprenderà, forse si chiederà perchè e magari piacendogli ci "copierà"!
forse è meglio di nulla.
buone feste

Pino Amoruso ha detto...

Che tristezza...Troppo spesso ci dimentichiamo che esistono tantissime storie come quella che hai raccontato...
:*(

Adduso ha detto...

Oggi solo Auguri, allo staff e a tutti coloro che leggono il blog.
(però un piccolo “regalo” di Natale lo faccio):

Auto blu, in Italia record mondiale: 607.918 unità

Roma, 21 dic. (Apcom) - L'Italia registra un nuovo record mondiale di "auto blu", aumentate del 6% in due anni e arrivate così a 607.918 unità, secondo uno studio realizzato da Contribuenti.it - Associazione Contribuenti Italiani con "Lo Sportello del Contribuente". Un dossier compilato analizzando il parco auto esistente, sia proprie che in leasing, in noleggio operativo ed in noleggio lungo termine, presso lo Stato, Regioni, Province, Comuni, Municipalità, Asl, Comunità montane, Enti pubblici, Enti pubblici non economici e Società misto pubblico-private, Società per azioni a totale partecipazione pubblica.

Il risultato è che in Italia si è passati da 574.215 a 607.918 auto blu. Dopo la legge del 1991 che limitava l'uso esclusivo delle auto blu ai soli ministri, sottosegretari e ad alcuni Direttori generali, si sono sempre proposte regolamentazioni e tagli, mai effettuati.

La classifica dei paesi che utilizzano le "auto blu" vede oggi al comando l'Italia con 607.918 seguita dagli USA con 75.000, Francia con 64.000, Regno Unito con 55.000, Germania con 53.000, Turchia con 52.000, Spagna con 42.000, Giappone, con 31.000, Grecia con 30.000 e Portogallo con 23.000.

"In Italia gli amministratori pubblici hanno superato ogni limite ..."

Anonimo ha detto...

non ho capito perchè avevano speso tutti quei soldi inutili visto che avevano altre priorità...