mercoledì

Il prete, l´arbitro, l´esperto di trote La Sicilia delle 15 mila consulenze


Da Repubblica cronaca di Palermo.

Quanti saranno i conventi e le edicole votive sulle montagne messinesi? Il quesito non poteva restare irrisolto. E per trovare una risposta il responsabile del parco dei Nebrodi ha affidato tre incarichi di consulenza: 32 mila euro in tutto. Il collega che sovrintende alla riserva sulle Madonie ha stabilito che è importante far tornare il grifone da quelle parti: e allo zoologo Antonio Spinnato ha assegnato uno studio che vale tremila euro.

Più o meno la stessa cifra che, a Trapani, il presidente della Provincia ha dato al cantautore Matteo Ferrari, con un apposito contratto di collaborazione, per la consegna di 150 musicassette con i brani dell´imperdibile album «Amuri vecchiu, amuri novu». La Sicilia delle consulenze è un viaggio mozzafiato nell´abisso di 15.344 incarichi, in un documento di 1.600 pagine pubblicato sul sito del ministro dell´Innovazione Renato Brunetta. Lì sono contenuti destinatari e importi degli affidamenti fatti dagli enti pubblici siciliani nel 2008. Regione, Comuni, Province, azienda sanitarie, parchi e opere pie, università e scuole, hanno comunicato le consulenze assegnate: così stabilisce la legge. Chi non l´ha fatto, entro il 30 giugno, rischia un blocco dei nuovi incarichi l´anno prossimo. Circa cento milioni di euro la spesa.

L´Isola non si è fatta mancare nulla. Se diminuiscono i contratti assegnati dalla Regione (il sito ne riporta appena dodici), un pozzo senza fondo è rappresentato dalle altre amministrazioni. C´è davvero di tutto, dai 200 mila euro spesi dalla Provincia di Caltanissetta per 181 docenti che hanno tenuto seminari a studenti fuori sede ai 120 euro dati dalla scuola trapanese «Rocca» a Giuseppe Giorlando, arbitro evidentemente versatile che ha accettato di dirigere due partite di calcio e una di pallavolo. Tutto dichiarato a Brunetta. Dai 20 mila euro stanziati a Ragusa per la redazione e la stampa del bollettino informativo «L´Europa in Provincia» ai 4 mila che lo stesso ente ha dato ad Antonino Duchi per il progetto «riproduzione della trota macrostigma». Una miriade di piccoli contributi per progetti e obiettivi più o meno ambiziosi: la Provincia di Trapani ha assegnato un incarico da 3.975 euro a Sabrina Cavasino per un progetto che dovrebbe risolvere il problema della «regolarizzazione dei mercati settimanali della città» mentre il Comune di Palermo, per tradurre in arabo il proprio sito internet, ha dato 10 mila euro a Kheir Madian. I costi meno noti dell´euromediterraneo.

Scienziati, giornalisti, avvocati, medici, insegnanti e perfino autisti. Salgono tutti, sulla giostra della consulenza siciliana. Un progetto sul «sistema suinicolo» (leggasi maiali) vale i 9.200 euro assegnati dall´istituto zooprofilattico di Palermo a Vincenzo Amonia. Un corso sui funghi costa al Comune di Santa Lucia del Mela, provincia di Messina, l´assegno da 500 euro staccato a Nicola Amalfi. Mentre la «riprogrammazione delle risorse enogastronomiche dei Nebrodi» è un proposito da duemila euro: la somma stanziata dall´amministrazione del parco e destinata a sostenere una ricerca di Rosario Gugliotta. E se l´istituto comprensivo «Giovanni XXIII» di Agrigento ha elargito 650 euro a Vito Adragna per la «preparazione di inni di carattere carnescialesco», l´amministrazione delle Opere pie riunite di Ragusa ha deciso di offrire ai propri assistiti lo svago di uno spazio verde. Spendendo 6.500 euro per la progettazione di un giardino attrezzato, con un incarico affidato a Diego Falcone.
Capitolo a parte per l´assistenza spirituale dei sacerdoti. Il sito di Brunetta classifica fra le «consulenze tecniche» gli incarichi affidati da Ausl e aziende ospedaliere a uomini di Chiesa: il Sant´Elia di Caltanissetta ha speso 11.710 euro per la convenzione con il cappellano, don Giuseppe Anfuso, mentre l´ospedale Piemonte di Messina ha previsto una spesa triennale di 55 mila euro per dare ai malati il conforto religioso dei frati cappuccini.
Non sono certo i clergyman a incidere sui bilanci degli enti. Sono più ricercate le toghe, l´assistenza più ambita da sindaci e amministratori è quella nei tribunali. Ben 478 gli incarichi di consulenza legale richiesti nel 2008, cui vanno aggiunte 311 tutele in giudizio. La cifra sborsata dagli enti siciliani per difendersi dai contenziosi ammonta a un milione 700 mila euro. Il record lo detiene l´Ausl di Catania, con 104 incarichi assegnati ad avvocati, per un totale di 316.700 euro.

E pensare che l´azienda ha un ufficio legale interno: «Ma comprende un solo dipendente - sottolinea l´ex manager Antonio Scavone - Gli avrò affidato 500 cause l´anno scorso, di più non potevo. Il contenzioso sta divorando le aziende sanitarie, inevitabile puntare su professionisti esterni». L´azienda siracusana ha tenuto il passo: «solo» 70 le consulenze legali affidate in poco più di un anno, ma per una spesa di 396 mila euro. E anche i Comuni più piccoli non hanno risparmiato in questo campo: il sindaco di San Cataldo, ad esempio, nel 2008 ha assegnato 45 consulenze legali per 252 mila euro. Fino alla piccola amministrazione municipale di Rodì Milici, centro di 2.335 abitanti in provincia di Messina. Il sindaco ha speso, per incarichi affidati ad avvocati, 37.450 euro. Come dire: ogni cittadino, neonati compresi, deve mettere da parte 16 euro l´anno per consentire al suo Comune di non soccombere davanti a un giudice.

1 commento:

Adduso ha detto...

Avevo scritto qualcosa di analogo, seppure relativo solo ad una questione.

http://www.jonialife.it/index.asp?action=viewart&id=4241

Tutto questo mi sembra che confermi che non sono neanche le “casacche” istituzionali o professionali, che possono fare una politica affidabile.

Infatti, nonostante al Governo Siciliano questa volta vi siano anche dei Magistrati, seppure non eletti dal popolo, e questo a mio modesto parere, viola ostentatamente il principio della democrazia, non mi pare che questo Governo Lombardo ex1 e adesso 2, sia diverso dai precedenti.

Una società non si costruisce con gli inviati di dio, siano essi psichiatri o magistrati oppure politici navigati o esperti. Bisogna partire, ed in questo caso, ripartire rimettendo al centro, l’individuo, l’essere vivente prima di tutto e poi l’essere umano più complesso. Ma sarebbe un discorso un po’ più lungo da articolare.

La verità, che questa cultura politico-isitutzionale-affarista, tanto boriosa quanto mentalmente mafiosa (presuntuosa, prepotente e prevaricatrice), purtroppo enfatizzata pure da forze che si collocano a sinistra ma perché non hanno trovato spazio a destra con quell’affollamento, è pure la partoriente dei respingimenti.