Prendersela con Fini, per la schiettezza e sincerità con cui manifesta le proprie opinioni è veramente insensato.
I fatti.
A Verona un gruppetto di naziskin uccide a botte un ragazzo. Senza alcun motivo e con inaudita violenza.
Il primo Maggio a Torino, durante una manifestazione per la festa dei lavoratori, alcuni manifestanti bruciano due bandiere israeliane e una statunitense.
Bene, secondo il neoeletto presidente della Camera (la terza carica del nostro Governo) i fatti accaduti a Torino "sono molto più gravi" dell’omicidio di Verona.
Secondo Fini il motivo è da ricercare nella considerazione che dietro i disordini di Torino (tre pezzi di stoffa bruciati) ci sta la sinistra radicale, mentre se cinque assassini fascisti aggrediscono un innocente fino a lasciarlo esanime sul selciato (e per difendersi poi, uno dei tre nominerà un legale di Forza Nuova) si è trattato solo di “bullismo”.
Chiaramente le dichiarazioni di Fini hanno sollevato un vespaio di polemiche.
Ma ovviamente tutte alquanto inutili.
Insomma che Gianfranco Fini voglia difendere degli assassini di destra è assolutamente scontato.
Il modo migliore per farlo è tentare di spostare l’attenzione su altro. Purtroppo per controbilanciare una violenza così efferata, in quei giorni c’era ben poco.
Nessun marocchino arrestato o peggio rilasciato da qualche magistrato di sinistra (tanto sono tutti comunisti) per violenza sessuale su minori, nessun rumeno che avesse perpetrato una rapina ai danni di qualche benestante pensionato di provincia.
Neanche uno sporco zingaro che si fosse reso responsabile di uno scippo ad una vecchietta per strada.
Insomma la colpa non è di Fini, ma di questi extracomunitari strumentalizzati e difesi dalla sinistra che per due giorni si sono trattenuti dal delinquere.
Riporto allora un breve commento fatto da un pensionato delle ferrovie dello stato al bar sotto casa: E che hai visto ancora?
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