venerdì

L'Italia - ha detto il presidente dell'Istat Biggeri presentando il Rapporto Annuale alla Camera dei deputati - è in un momento di difficoltà economica, con investimenti e consumi delle famiglie fermi o in regresso.
Affinché gli uni e gli altri tornino a crescere e aumenti il reddito delle famiglie più in difficoltà, occorrono interventi energici".

Ma non serve "una medicina miracolosa": "i risultati ci saranno se tutti, medici e pazienti, faranno correttamente la loro parte, senza tatticismi e rinvii".

Gli aspetti positivi dell'economia sono modesti, sia perché sono distribuiti in maniera disomogenea e in molti casi accentuano le già profonde differenze tra le aree del Paese. Favorendo ancora di più un fenomeno che l'Istat aveva già annunciato nel Rapporto dell'anno scorso: la ripresa dell'emigrazione da Sud a Nord.
Il "movimento migratorio interno" in effetti ha ripreso vigore già a partire dalla metà degli anni Novanta, ma in particolare tra il 2002 e il 2005 si contano in media circa 1,3 milioni di trasferimenti l'anno.
Le regioni dalle quali ci si sposta di più sono Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.
Chi non si trasferisce spesso finisce in una 'zona grigia': non lavora, ma non cerca più neanche il lavoro.

Insomma aumenta il divario tra ricchi e poveri.
Il 15% delle famiglie non arriva a fine mese.
Il 20% più ricco raccoglie il 40% dei redditi.
Al 20% più povero resta solo il 7%
Un paese dalle disuguaglianze sociali sempre più marcate, sia tra le classi che tra il Centro-Nord e il Meridione.
Un paese dove il 20% delle famiglie più ricche si spartisce il 40% del reddito totale, mentre al 20% più povero della popolazione italiana resta solo un misero 7%, e di questa popolazione più povera poco meno della metà è concentrata nel Sud.

Niente più scuse per i nostri rappresentanti politici.
Siamo un paese in cui regnano le disuguaglianze sociali.
Ci sono e crescono sempre più.
Che soluzione è abolire l’ICI o gettare fango sui clandestini.
C’è un problema più grande in questo paese, quello della povertà degli Italiani.
Basta prenderci per il culo.
Basta con il made in italy che tira e le infrastrutture impossibili.
C’è chi non può campare. C’è chi non può curarsi. C’è chi delinque per mangiare.
E mentre ci pisciano addosso e ci dicono che piove, crescono i nuovi eroi.

Stipendio dimezzato o vengo licenziato
A qualunque età io sono già fuori mercato
…fossi un ex SS novantatreenne lavorerei nello studio del mio avvocato invece torno a casa distrutto la sera, bocca impastata come calcestruzzo in una betoniera io sono al verde vado in bianco ed il mio conto è in rosso quindi posso rimanere fedele alla mia bandiera
su, vai, a vedere nella galera, quanti precari, sono passati a malaffari quando t’affami, ti fai, nemici vari, se non ti chiami Savoia, scorda i domiciliari finisci nelle mani di strozzini, ti cibi, di ciò che trovi se ti ostini a frugare cestini ..ne’ l’Uomo ragno ne’ Rocky, ne’ Rambo ne affini farebbero ciò che faccio per i miei bambini, io sono un eroe.
sono un eroe, perché lotto tutte le ore.
Sono un eroe perché combatto per la pensione
Sono un eroe perché proteggo i miei cari dalle mani dei sicari dei cravattari
Sono un eroe perché sopravvivo al mestiere. (Caparezza)

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