La mia casella mail ne conta già 14 di messaggi con oggetto “buone feste”.
Tra poco arriveranno anche gli sms.
In molti siti e blog si porgono i più sinceri auguri ai lettori, clienti, fornitori e via dicendo.
Questa onda di bontà e tenerezza che esplode in questo periodo mi ha sempre fatto incazzare.
“Ma dai è natale…”
Proprio per questo motivo, vorrei che nelle tavole imbandite per la cena o il pranzo della festa, in mezzo alla serenità che esplode dai volti dei bambini, dai pacchi ben confezionati e dai ricchi cestini, qualcuno avesse la consapevolezza che io non gli auguro buone feste.
Al primario, che alla vigilia ha fatto il giro in corsia in mezzo a uomini e donne sofferenti, attaccati a tubicini e con i volti segnati dalla disperazione, per poi andarsi a ritirare il proprio regalo dall’amico a cui ha fatto ottenere un appalto per la fornitura di pessimi prodotti medicali, per finire con la cena a casa del collega che ha la clinica privata a cui lui smista i pazienti più abbienti o disperati, non auguro buone feste.
Non le auguro neanche a quegli uomini che hanno fatto dell’esercizo della violenza e del terrore la loro ragione di vita, calpestando la dignità di altri uomini per un loro fine o per il bene della “famiglia”, quella stessa famiglia che ora si ritrova a giocare a tombola per far divertire i picciriddi.
A quelli che dovrebbero servire questo Stato ed invece si ritrovano al solo servizio dei potenti di questo Stato.
Quelli che tra il fumo e l’odore di morte che si diffonde nell’aria di una via di Palermo hanno pensato di prendere ciò che poteva restare del lavoro di un uomo. Lo hanno fatto forse senza coprirsi la bocca, respirando il frutto di un sacrificio. Piccole particelle fatte di uomini coraggiosi che gli sono penetrate dentro senza però piegarlo alla giustizia.
Quelli che deviano, depistano, omettono ed hanno reso questo paese come diceva Sciascia, un paese senza verità.
Quelli che infondo non c’è niente di male a fare false certificazioni per gli amici, o quelli che infondo un concorso meglio farlo vincere a chi ti porterà rispetto per sempre.
Quelli che a casa in questi giorni è stato un via vai di cestini e preziose bottiglie con biglietti di ringraziamenti vivissimi per favori resi.
Quelli che fanno il giro delle telefonate ai loro amici in grembiule, la compagnia dei “muratori” che muovono le fila del nostro Stato animati solo dal loro tornaconto.
Quelli che non hanno paura della giustizia, perché può essere una brutta bestia per tanti, ma per loro si addomestica.
Quelli che ricevono la telefonata di auguri e rispondono: "No cazzo, non devi chiamarmi a questo numero, te l’ho detto mille volte che posso essere intercettato!"
Quelli che andranno alla messa di mezzanotte e lasceranno scivolare nel cestino delle offerte una banconota da 50 per mettersi la coscienza a posto.
Quelli che non vogliono dire la verità e si batteranno il petto tra i fumi dell’incenso nei banchi di una cattedrale.
A tutti questi, senza alcuna ipocrisia, non auguro buone feste.
Non posso augurare di passare questi giorni con la serenità che spetta ai giusti.
Gli auguro invece che al suono delle campane a festa o guardando gli occhi di un figlio che scarta un regalo, possano essere colti da un rimorso, un lieve tarlo che gli arrivi dal cuore alla gola.
Un rigurgito di coscienza che possa per un attimo annebbiargli la vista.
Magari anche qualche lacrima.
Agli increduli ospiti potranno dire che è solo emozione.
Ma mi auguro che sia il dolore che come una condanna prova chi offende.
A tutti gli altri neanche a dirlo, buone feste.
6 commenti:
Le feste di natale rappresentano l'apoteosi dell'ipocrisia. Ci scambiamo auguri perfino con chi odiamo...
Ogni tanto farebbe bene mandare a quel paese tanti "sperti" a cui per bisogno dobbiamo inchinarci.
auguri.
Mario
Fantastico questo post. Buone "non feste" a tutti coloro che sono "controcorrente"...
Non si può che sottoscrivere questo post.
Certo, non voglio generalizzare, nel senso che mi sembra a volte d’incontrare anche coloro che sentono effettivamente il Natale per quello che è, e lo festeggiano quindi sia dal punto di vista religioso che quello della solidarietà sentita, ma la restante maggior parte di noi siamo chiaramente “vittime” di una propaganda consumistica il cui interesse ad ogni ricorrenza o festività, è poi solo quello di farci spendere, “annebbiarci” la mente, affievolire l’ultimo accenno di senso critico, farci dare alla baldoria più bipolare che si possa immaginare, tanto che persino il sesso è stato sostanzialmente “bandito”, visto che in linea di massima lo si può pure fare (per fortuna ancora) senza spendere, e tutto questo perché ormai ci sanno chiaramente entrare nella testa pilotandoci come delle marionette per i loro fini, senza che riusciamo più a reagire, o quasi.
Ho scritto un post di recente su questo argomento http://www.cuntrastamu.org/wordpress/?p=548.
Ma questo Natale lo voglio ricordare per l’intollerante affermazione che “l’uomo è maschio o femmina”, perché dopo quell’espressione la mente mi è andata ad un oscuro periodo storico di alcuni decenni addietro, quando insieme agli ebrei finirono nei forni crematori tanti omosessuali pre-marchiati con la stella rosa, in quanto secondo la psicosi dell’ideologo di quei tempi, “compromettevano” la razza ariana, quando poi, pare, che lo stesso ispiratore avesse rapporti omosessuali sin da giovane (da profano mi viene da dire, classici “sintomi” delle “ombre” del nostro cervello).
Qualcuno di cultura, vorrei tanto che spiegasse a codesto "illuminato" che ha pronunciato questa allucinante frase, che le migrazioni cellulari che si possono verificare durante la formazione del feto, sono talmente complesse ed innumerevoli e così rilevanti per la vita del nascituro, che persino dopo anche decenni possono manifestare i loro effetti, in particolare nel cervello.
Ciò peraltro, è ormai ben risaputo anche da persone modestissime come il sottoscritto, basta leggere un qualsiasi testo generico di medicina. O forse, devo pensare che questo "illuminato" ritiene che siamo tornati al 16° secolo, ai tempi di Paolo IV l'inquisitore ?
Perché se così fosse, è ancora più sconvolgente che dei mafiosi abbiano violentato fino a ferirlo un giovane carcerato solo perché era omosessuale, tanto che poi si è suicidato. http://www.enricodigiacomo.org/2008/12/vergogniamoci-suicida-in-carcere-giovane-mafioso-violentato-perche-scriveva-poesie/ .
Spero tanto di sbagliarmi, ma questo Natale, se si continua con questi “rigurgiti oscurantisti”, sia essi politici che culturali, potrebbe essere ricordato in futuro come l’inizio di un nuovo “medioevo”.
...buone feste!
Un passaggio veloce per augurarti un felice 2009 :)
penso che, specialmente in sto stretto, per cambiare qualcosa, bisognerebbe cominciare da questo post: è un inizio stimolante. Vogliamo continuare? Chi vuol "festeggiare" vada a cliccare
http://www.tele90.it/news.asp?news_id=5440
="Messina sia punto di riferimento nel Mediterraneo" Conferenza stampa di fine anno...
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