mercoledì

Odo rintocchi di campane


La pratica De Magistris sembrava liquidata, risolta, dimenticata.


L’ennesimo tentativo della politica di difendersi dai processi sembrava essere andato a segno.

Avocazione e trasferimento.

Rimprovero e punizione.


Fiumi di parole in quei giorni erano state impiegate per difendere l’operato di De Magistris.

Niente da fare.


CSM e Governo tutti concordi: ha sbagliato, deve andar via, lontano dove non può più nuocere!


In molti hanno gridato per non permettere l’apposizione di una lunga linea nera sulle inchieste Why Not e Poseidone.


La campana della giustizia suonava a morto a Catanzaro, ma suonava, come scriveva Jhon Donne, per tutto il paese.

L’ennesimo atto di forza del potere sull’amministrazione della giustizia.


Come a “nascondino” qualcuno aveva fatto “liberi tutti”.


Le inchieste smembrate, gli indagati alleggeriti, tutto passato.

Che spavento però.

I mesi avevano cancellato ogni ombra sui potenti coinvolti.

Il Caso De Magistris scomparso dalle cronache e dagli approfondimenti.

Tutto secondo copione.


Il canovaccio non prevedeva altri sviluppi.

Non doveva essere un romanzo giallo con improvvisi e rocamboleschi “colpi di scena”.

Qualcuno aveva già riposto il faldone nel suo archivio.


Poi come una goccia che scorre sul bordo di un bicchiere, lenta e inesorabile, arriva l’improvvisa accelerazione. Il cambio di traiettoria.

La Giustizia si fa giustizia.

Gli attacchi a De Magistris lo hanno danneggiato con le finalità di favorire gli indagati.

Non era giusto. Ma non solo.


Gli atti di avocazione, trasferimento e revoca, compiuti dai vertici dell’amministrazione giudiziaria erano illegali.


Insomma qualcuno commettendo reati è riuscito a fermare due inchieste, diffamare e calunniare un magistrato, richiederne, ottenendolo, il trasferimento di quest’ultimo.

Il tutto con il placet dell’Associazione Nazionale Magistrati e Consiglio Superiore della Magistratura.

Oggi dei magistrati di Salerno hanno sfidato i burattinai.

La campana continua a suonare.

2 commenti:

Adduso ha detto...

“la campana continua a suonare” , ma chiaramente perché De Magistris è anche un Magistrato (ed evidentemente con la M maiuscola) che ha deciso di continuare a lottare, e questo, non può che fargli onore e soprattutto portargli tutta la mia, ma credo di poter dire, tutta la nostra ammirazione.

Ma se al suo posto si fosse trovato un comune cittadino, contro quella che io chiamo sinteticamente “lamafiadellostato”, lo avrebbero fatto “spegnere come una candela”.

A volte, a questo “sistema giudiziario”, mi verrebbe di gridargli: “allineati alla politica mafiosa”, ma poi quando penso soprattutto ad un Giudice, che scorgevo spesso negli ultimi anni ’80, quando andavo a Palermo per lavoro e dovevo nel percorso di andata passare davanti a casa di questo Magistrato ed altrettanto al ritorno dietro la sua abitazione ed in entrambi i casi vedevo che doveva essere scortato, tutelato perché combatteva questo schifo di “mafia” che abbiamo nel meridione e purtroppo in Sicilia, e poi sentivo nei suoi confronti, per strada, negli uffici, oppure nei cosiddetti palazzi, solo insulti e battutacce vili e meschine, poi "opportunamente" cessate (spero) quando la mafia lo ha ucciso (perché come tanti suoi Colleghi “era rimasto solo”), ecco, questo mi trattiene dal “reagire”visceralmente contro la Magistratura, anche insultandola. Ma è dura trattenersi. Mi chiedo spesso dove è finita la tanto blasonata "coscienza" dei Giudici.

Anonimo ha detto...

Ciao,
se non hai nulla in contrario vorrei pubblicare il tuo articolo sul mio blog; naturalmente cito la fonte.