martedì

A proposito della rivalutazione di Craxi


L'Italia oltre a non conoscere verità non conosce la memoria.
Un paese in cui il tempo cancella tutto.
Quello che ci colpisce e ci ferisce, quello che consideriamo vergogna o violenza tendiamo a dimenticarlo.
Siamo dei buoni infondo.
Come le donne spesso rimuovono dalla memoria i dolori del parto il nostro paese tende a colorare di rosa ogni ricordo. Come le foto che troviamo dei nostri nonni, con i contorni sbiaditi e le tinte pacate, anche ciò che dovrebbe fare incazzare al solo pensiero diviene tutto sommato piacevole da rammentare.
Ci commuoviamo quando ricordiamo i tempi passati.
Si stava meglio durante il fascismo si diceva.
Ora in molti predicano la vita tranquilla che conducevamo ai tempi di Craxi ed Andreotti.
In fondo stavamo bene. Rubavano loro ma noi vivevamo sereni.
Ma cazzo le sentenze dei tribunali non le ricordate mai?
Che a voler sdoganare Craxi lo faccia Berlusconi ci sta pure.
Ma Napolitano...

1 commento:

Laura Raffaeli ha detto...

Forse anziché dire "quando c'era tizio o caio si stava meglio" bisognerebbe dire "oggi si sta molto peggio" e basta, perché sempre peggio siamo andati a finire, e mi riferisco agli ultimi 60 anni. Prima c'era una dittatura ed era scontato star male, ma dopo??
Il fatto poi che si dimentica sempre è che chi stava meglio erano sempre e coloro che gravitavano intorno all'"eroe", comunque rivalutato sempre dopo morto.