martedì

Fuoco nell'anima.

La provincia di Messina nuovamente in fiamme.

Un caldo estivo ed un forte vento di scirocco complici di decine di roghi.

Almeno quattro i comuni interessati. Si evacuano case e piccoli centri. Arrivano i volontari.

Si assiste impotenti con le vanghe in mano e la fronte sudata.

Dopo le tragedie dell’estate 2007 sembra non essere cambiato nulla.

All’indomani dei funerali delle vittime del rogo di Patti, da ogni parte ed a gran voce venivano pronunciate importanti proclami e solenni promesse per evitare questi disastri.

La prossima estate sarà diverso.

Il corpo dei Vigili del Fuoco è come l’anno scorso gravemente sottodimensionato.
Un conflitto interno vede diminuire la presenza dei “discontinui” che pressano per ottenere l’assunzione definitiva.
Il corpo Forestale ha pochi mezzi e la Protezione Civile arriva a stento a fronteggiare tutte le emergenze.

Da questa mattina sono andate in fiamme vaste aree di macchia mediterranea, casupole e piccoli fabbricati. Chiuso un tratto d’autostrada.
In questo momento, mentre scrivo, mi arriva la notizia di due feriti.

Chiamare i pompieri per sentirsi dire che le squadre sono tutte impegnate è doloroso per chi assiste al rogo delle proprie coltivazioni o delle proprie abitazioni.

Le fiamme arrivano in un attimo. Il fuoco avvolge tutto. Il calore fa soffocare e quasi smetti di respirare.
Le autobotti sono lontane. Il fuoco è più veloce del tempo che serve per rendersi conto di essere soli.
Il fuoco con la sua feroce danza si sposta impetuosamente da un albero all’altro, da un cespuglio di ginestre ad uno di rovi.
Il rumore di ciò che arde è un frastuono nella testa ormai annebbiata dal fumo.

Prima il fumo e poi la fiamma come una veloce giostra. Quanti anni per vedere quell’albero con i frutti. Quanti anni per comprare quella casa. Da piccoli si giocava nel fresco di quella pineta che sembrava eterna.

Diciamoci la verità nulla è stato fatto dall’anno scorso ad oggi.

Diciamoci la verità, seppelliti i morti e contati i danni tutto è rimasto immutato coperto dalla cenere e dal nero fumo.

Estate 2008, conteremo i danni della stagione dei roghi, prometteremo di impegnarci alla tutela del territorio e continueremo a paragonare gli ettari andati in fumo con aree grandi come metropoli.

Ci può scappare il morto.

Ma sembra non ci sia niente da fare per scongiurare tutto ciò.

Qualcuno continuerà ad accendere fiammiferi.
Qualcuno assisterà al fuoco che cancella la sua casa, la sua terra la sua vita. Qualcuno cercherà parole per dire che si farà qualcosa.

I Vigili del Fuoco continueranno a dire che sono pochi.
Sarà ancora emergenza incendi. L’ennesima emergenza italiana da gestire. Siamo un paese povero.

Comprare il plasma da 50 pollici per gli europei. Risparmiare 150 euro di ici.
Bruciare quel che resta della nostra nazione in attesa che arrivi l’autunno.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non posso non lasciare un commento. Ieri pomeriggio mi dirigevo a Milazzo. Son passata praticamente poco prima che chiudessero l'A20. Non sono potuta rientrare a casa, ma avevo un tetto sulla testa comunque, in cui dormire. Leggo che 200 famiglie non ce l'hanno e forse non ce l'avranno per un bel pò. Gli incendi d'estate, gli alluvioni d'inverno. E la stessa immobilità di sempre. Chi può cambiare le cose probabilmente NON lo vuole fare, cosa pensare, sennò? Però il Ponte è necessario.... :( e qui mi incazzo e mi deprimo contemporaneamente. Hai proprio ragione, ora ricomincerà il balletto dei buoni propositi, e l'anno prossimo rivedremo lo stesso film. Tra meno di un mese in città si vota, e io vorrei solo fare tabula rasa. Mi piange il cuore a vedere tutto quel nero sulle colline. Ci sono passata per tornare a casa meno di un'ora fa. E' un dolore doppio. Brucia la terra, che tanto ci da, e di più la maltrattiamo, ma bruciamo anche noi, con le nostre vergogne, le nostre mancanze, il nostro assopimento. Dovremmo risvegliarci. Veronica

Anonimo ha detto...

Il ministero non ha soldi per dare corso alle assunzioni dei vigili del fuoco vincitori di concorso. La regione non ha soldi per ampliare l'organico delle guardie forestali. La provincia non ha soldi per il corpo di prevenzione incendi. Insomma non ci sono soldi per niente. Sicilia, Calabria, Sardegna brucieranno anche quest'anno. Però metteremo la prima pietra per il ponte. I proprietari di abitazione non pagheranno l'ICI e le cliniche private continueranno a lucrare sui compensi degli assessorati alla sanità.
Ci confonderanno con i problemi legati alla sicurezza (leggi extracomunitari)per non farci accorgere dei veri problemi.