sabato

Dichiarazioni dell'avv. Fabio Repici, difensore di Gioacchino Genchi

Da Antimafia Duemila.


13 marzo 2009
"Accogliendo le reiterate richieste provenute dalla politica, la Procura di Roma ha provveduto agli odierni decreti di perquisizione.


Rendo volentieri atto ai militari del reparto tecnico del R.o.s. e
della sezione anticrimine di Palermo di aver operato in modo
ineccepibile. Dalle acquisizioni di oggi trarrà giovamento
l'accertamento della verità e si potranno così accantonare le abnormi
incongruenze ed i marchiani errori contenuti nelle precedenti
informative sottoscritte dal col. Angelosanto.

Prendo atto che c'è stata una duplicazione di procedimenti, per effetto
di una segnalazione che sarebbe giunta alla Procura di Roma dal
Procuratore di Marsala. Anche questo, in fondo, è un dato che servirà a
fare chiarezza, perché così oggi si possono capire meglio le ragioni
che a suo tempo portarono all'avocazione dell'indagine "Why not" ed
alla revoca dell'incarico al dr. Genchi. Ciò che si sta compiendo è la
prosecuzione di una strategia di delegittimazione del dr. Genchi, quale
funzionario di polizia e consulente dell'A.g., che trova ragione nei
fondamentali accertamenti fatti dal dr. Genchi sulla strage di via
D'Amelio del 19 luglio 1992.

Quanto alle contestazioni avanzate oggi a carico del dr. Genchi, per
constatarne l'infondatezza basta rileggere il decreto di sequestro
emesso qualche mese fa dalla Procura di Salerno a carico di magistrati
catanzaresi. In quel documento c'è la prova della correttezza
dell'operato del dr. Genchi e degli esorbitanti errori commessi dal
funzionario del R.o.s. che ha operato prima su delega della Procura
generale di Catanzaro e che oggi opera per conto della Procura di Roma.
La ripetizione di ulteriori accertamenti non potrà che confermare i
risultati già acquisiti a Salerno".

Avv. Fabio Repici

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