di Emanuele Lauria
Una montagna di documenti: 15 mila fotocopie di delibere, curriculum, piante organiche. Con un blitz di due giorni, effettuato alla fine della scorsa settimana nel centro direzionale di via Nuovaluce, gli agenti della Guardia di finanza hanno acquisito tutti gli atti relativi agli incarichi assegnati dall´ex presidente della Provincia di Catania, Raffaele Lombardo, oggi governatore della Sicilia. C´è un´inchiesta giudiziaria sulla raffica di nomine di dirigenti a contratto, di consulenti, di collaboratori, disposte da Lombardo nel periodo in cui ha guidato l´ente etneo, dal giugno del 2003 sino a febbraio del 2008. Le indagini, affidate al pm Alessandra Chiavegatti, sono coordinate dal procuratore capo Vincenzo D´Agata.
Si tratta, per il momento, dell´apertura di un fascicolo di «atti relativi» e non è stato emesso alcun avviso di garanzia. Ma i magistrati vogliono vederci chiaro su presunte irregolarità nell´affidamento degli incarichi da parte di Lombardo. Hanno deciso di verificare se i membri dello staff o gli esperti prescelti avessero i titoli richiesti e se la loro assunzione fosse motivata da esigenze d´organico. L´attività istruttoria, dicono in Procura a Catania, prende le mosse da una denuncia ma sarebbe da collegare, vista anche la coincidenza temporale, con la pubblicazione sul sito web Il dito.it di un lungo e dettagliato elenco di provvedimenti firmati da Lombardo. Una lista di 220 atti con cui l´ex presidente della Provincia ha nominato o confermato nell´incarico la sua "corte". La spesa? Oltre 4 milioni di euro. Gran parte di essa si è concentrata negli ultimi due mesi prima delle dimissioni di Lombardo, formalizzate l´otto febbraio 2008. Prima della campagna elettorale per le regionali che ha visto il leader dell´Mpa trionfare il 14 aprile. Ottantadue gli incarichi attribuiti in quel periodo, per un totale di due milioni 269 mila euro. Giornalisti, avvocati dell´ufficio legale, membri della segreteria tecnica, dirigenti fedelissimi come Carmelo Marcello Messina, Massimo Scatà (oggi nell´ufficio di gabinetto dell´assessore regionale al Territorio Giuseppe Sorbello) o Aurelio Bruno, tutti beneficiari per il 2008 di contratti da 100 mila euro l´anno. Fra le nomine firmate l´8 febbraio, poco prima dell´addio di Lombardo alla Provincia, quella dell´ex procuratore generale di Catania Giacomo Scalzo (già candidato sindaco di Caltagirone) designato alla guida di "Servizi idrici etnei" e quella di Filippo Sciuto, ex candidato sindaco di Pedara, entrato nel cda del teatro stabile di Catania.
Ma ci sono molti volti noti del mondo lombardiano, nell´elenco al vaglio dei magistrati: dalla storica segretaria Maria Bonanno all´allora capo di gabinetto Maria Arena. Dall´ideologo dell´Mpa Elio Rossitto, che prima di litigare con Lombardo ha avuto il 31 dicembre del 2007 l´ultimo contratto da esperto da 22 mila euro annui, all´ex assessore comunale dell´Mpa Melita Schillaci, indicata presidente del consorzio universitario calatino all´interno del pacchetto di nomine varato al fotofinish, l´8 febbraio. Nella lista una sfilza di consulenze (ben 39) per il progetto di formazione nel settore turistico Ori Etna Tour e alcuni incarichi curiosi: allo studio Crastolla, ad esempio il 29 dicembre 2006 furono assegnati 36 mila euro per l´assistenza tecnico-legale al programma di cooperazione Bulgaria-Romania, studio finalizzato alla promozione delle imprese catanesi in quel territorio. Mentre il signor Elio Aloi è stato messo sotto contratto «per l´attività di controllo in occasione di manifestazioni o eventi al centro fieristico Le ciminiere». Nomine e conferme, ancora nomine. Alcune a titolo gratuito, altre a spese di altri enti. Una pratica con cui Lombardo ha alimentato il suo bacino di consensi. Sulla cui legittimità indaga adesso
(03 marzo 2009)
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