giovedì

Ponte avanti tutta!


FIRENZE (Reuters) - La cordata guidata da Impregilo, aggiudicataria del contratto per il Ponte sullo Stretto di Messina, non si è mai fermata e continua a lavorare.


Lo ha detto il vicepresidente Antonio Malarico che ha aggiunto: abbiamo sentito le dichiarazioni del nuovo presidente del Consiglio Berlusconi che vuole dare impulso alle grandi infrastrutture, c'è un contratto firmato, la cordata sta andando avanti, non si è mai fermata.


Il manager ha poi spiegato che l'iter per la realizzazione del Ponte sullo Stretto prevede la presentazione da parte di Impregilo di un progetto esecutivo che non è ancora pronto.


Per la sua redazione si aspetta la consegna delle attrezzature più all’avanguardia nel campo della progettazione civile.


Nei prossimi giorni saranno recapitati, negli studi dove verranno elaborati i calcoli statici del ponte ad unica campata più lungo del mondo, dei nuovissimi compassi e innovativi goniometri.


Dopo un breve periodo di formazione dei tecnici sull’uso di queste nuove tecnologie, si potrà iniziare a disegnare la struttura del ponte, prima in brutta e poi in bella copia.


Ma nel frattempo non si è rimasti inoperosi.


I nostri tecnici hanno già fatto le cornicette ai fogli usando de squadrette Martini e le matite colorate della Giotto, ed hanno tenuto un corso di aggiornamento sulle tecniche di calcolo del perimetro.


Si è scoperto anche, nel corso dei seminari, cosa sono quei numeri che si leggono sui lati delle righe e squadre per disegno.


In Giappone per costruire il ponte più lungo ad unica campata, è stato necessario edificare la galleria del vento più grande al mondo, al cui interno è stato riprodotta in sezione una parte del ponte.


Noi in Italia abbiamo già predisposto un grande ventaglio che faremo muovere, forte forte sullo stretto.


Per la staticità provvederemo a simulare una festa di compleanno di sedicenni su una carreggiata del ponte.


E poi basta con questa storia sull’inutilità del ponte e sulla sua pericolosità.

Noi mica lo vogliamo fare il ponte.


Ci daranno una barca di soldi, che farà felice i nostri azionisti, per realizzare il cantiere.


Poi ci fermeremo adducendo mille motivazioni banali, facendo ricadere le responsabilità su tutti, sul terreno, sul mare, sui pescispada che saltano, sugli uccelli che migrano e sulla popolazione che rompe i coglioni!


Abbiamo già nei magazzini le lamiere per recintare le aree espropriate, i cartelli da cantiere ed i lucchetti per i cancelli.


Una volta avuti i soldi, si iniziano le cause in tribunale, i ricorsi e gli anni passeranno.


Noi lavoriamo così, per la felicità dei nostri investitori, che poi sono gli stessi che hanno bandito l’appalto con l’inserimento della clausola capestro della mega-penale.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

24 Aprile 2008 Ponte avanti tutta
Leggere queste parole ha colmato un pò il mio donchisciottesco senso di solitudine e di lotta contro i mulini a vento.
La straripante vittoria della destra nel nostro paese e peggio nella nostra stupenda isola ha portato un cambiamento nel sentire comune.
Mi ha sorpreso molto constatare quanti preferiscano delegare ad altri le proprie scelte per la vita sociale e politica futura, e con quale forza sempre gli stessi si vogliano convincere che sia giusto e vero avere un papà buono che li protegge e che li farà vivere comodamente autorizzando il sogno magico come il ponte che lancerà la Sicilia e Messina verso un futuro brillante e scintillante.
La sinistra, secondo me, ha avuto il torto di sentirsi l'unica forza intelligente pronta a cogliere il nocciolo dei problemi.
Senza capire però la difficoltà di fondo della persona comune che combatte quotidianamente con un'esistenza mediocre e che non sa che può trovare dentro la propria coscienza le risposte.
O non ce la fa.
Sapere che c'è qualcuno capace di sostenere con forza le proprie idee anche quando sembrerebbe che tutti calano la testa rassegnati a pensare come vogliono coloro ai quali hanno loro stessi assegnato il potere, dà speranza e forza.
In fondo è meglio non essere più ghettizzati in un partito forse ormai fuori tempo e nel quale pochi nostalgici ci si riconoscono.
"Almeno i comunisti sono fuori!" si sente dire.
Ma io so che il comunista ha il coraggio di riuscire a sentire la verità più profonda dentro se stesso anche se scomoda e difficile.
Il passaggio necessario è trovare un linguaggio che non metta soggezione e che possa arrivare a tutti. Come l'ironia.

Anonimo ha detto...

Oggi chi è idealmente di sinistra non si riconosce più nè in rifondazione (ormai lenta fino quasi a fermarsi) nè nel Pd (che adotta una politica propagandistica verso il centro).
Non so dove e non so come ma trovare lo spazio per esprimersi è quanto mai utile. La democrazia partecipata è la nuova sfida e non esserci a rappresentare la "sinistra" può essere rischioso.